«Il vecchio mulino e il pittore pazzo» – Di Massimo Parolini
Ulrich Sandner e Paolo Dolzan allo SpazioEventArt di Pergine dal 5 al 12 settembre

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Venerdì 5 settembre alle ore 18.00 presso lo SpazioEventArt di Pergine Valsugana (Via Petrarca, 36) Ulrich Sandner presenterà - in forma di concerto - il suo ultimo disco ispirato alle opere e alla figura di Paolo Dolzan (il pittore pazzo).
La mostra di Dolzan sarà visibile fino al 12 settembre.
Ulrich Sandner presenta da vari anni le sue musiche d’autore e i suoi blues in Italia e in Spagna.
È stato a lungo chitarrista del gruppo «Ali’nghiastre» e ha collaborato con «Orchesta Terrestre» e «Abies Alba».
Al 2010 risale il suo disco, inciso a Barcellona (Mùsicas contra el diluvio). Nel 2011 lo ricordiamo per un concerto allo Spazio Off di Trento.
Paolo Dolzan nasce a Mezzolombardo (Trento, Italia) nel maggio 1974.
Diplomato in pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2004 fonda l'associazione Spazio27 a Trento, nell'ottica di promuovere il confronto e l'interscambio culturale tra gli artisti.
Insegnante di Storia dell'Arte e Disegno presso l'Istituto di Istruzione Superiore di Tione, nel 2005 acquista un antico mulino a Stenico (Val Giudicarie, TN), che diventa la sua abitazione e studio.
Ha al suo attivo mostre importanti, a livello nazionale e internazionale (USA, Cina, Germania).
Sandner, nel suo blog, espone così la genesi del nuovo disco
LA NASCITA DI UN DISCO CAPRONE.
Erano già un paio di anni che stavo pensando di registrare un disco dedicato alle Pinturas Negras di Goya.
L’idea di fondo, abbastanza semplice, era quella di abbinare ad ogni quadro una canzone e di racchiuderle in un disco intitolato «La quinta del Sordo», come la casa sulle cui pareti Goya dipinse le Pinturas.
Qualcosa però non quadrava nel senso specifico del termine, le canzoni rimanevano appese ai muri ed una volta lasciate alle spalle le ritrovavo davanti ad aspettarmi.
Poi nel settembre 2012 partecipai ad un workshop di musica, pittura e scultura organizzato dai due amici dell’umanità Andrea Bolner e Paolo Dolzan.
Dormendo, mangiando e suonando nel mulino di quest’ultimo, che oltre ad essere mugnaio ad honorem è eccelso pittore, le idee intorno a quel mio progetto iniziarono ad assumere contorni nitidi ed organizzati, manifestandosi qualche mese fa nella loro forma compiuta.
Scoprii infatti che il personaggio principale del lavoro che avevo in mente non era Goya bensì lo stesso Paolo Dolzan, nella specifica occasione pittore pazzo, che dipingeva le pareti del suo mulino medievale con oscuri affreschi.
Egli si ispirava per le sue opere alle visioni che un nero caprone gli comandava dalle enormi stanze del suo palazzo di marmo, eretto nello stesso posto ed allo stesso tempo in cui il pittore viveva nel suo mulino.
Il tutto avveniva nel profondo di un fitto bosco con fiumi e spiriti dell’acqua a controllare la correttezza nello svolgersi della vicenda.
L’idea del disco iniziò quindi a concretarsi e man mano iniziai a credere che prima o poi sarei riuscito addirittura a registrarlo.
Il titolo nacque come «Il vecchio mulino e il pittore pazzo» e tale è rimasto sino ad oggi, così come la suddivisione dell’ ordine dei brani in quattro parti (Il palazzo di marmo – Le visioni – Il bosco, la valle, il fiume – Lo studio).
Questo è il prologo, l’introduzione al disco
In un vecchio mulino in fondo ad una valle soffocata dai boschi, un pittore pazzo inseguiva le sue visioni. Queste gli suggerivano bisbigliandogli alle orecchie di dipingere enormi affreschi che riempivano le pareti delle molte stanze del mulino.
I tratti del suo pennello seguivano il battito segreto della linfa negli alberi e disegnavano oscure immagini di figure mitologiche, languide e giovani ragazze e territori ampi con terre secche e poco feconde.
A fianco del mulino, a reggere la grande ruota che girava nell’acqua del torrente, il pittore aveva costruito, asse sopra asse, uno studio dove poter lasciare libera la sua arte. Muovendosi sollevava nuvole di polvere e terra che sembravano piccoli temporali sopra il suolo di cemento.
Contemporaneamente, esattamente nello stesso momento e nello stesso luogo, in un enorme palazzo di marmo simile ad una cattedrale un caprone dal vello nero comandava le visioni del pittore ed ordinava alla sua arte di non lasciarsi sfuggire nemmeno il più piccolo degli ultimi angeli rimasti vivi…
Sono molto soddisfatto dell’aspetto che i pezzi hanno preso nel corso di questa sorta di viaggio e ringrazio tutti gli amici, artisti e marinai della musica che hanno permesso a questa nave di avvicinarsi al porto.
Eccoli qui, in ordine di apparizione
Paolo Dolzan (pittore pazzo, musa del disco)
Marc Molas Carol (Fonico, produttore e lume tutelare)
Marta Suñé Mera (harmonica in Sea Voyage Blues)
David Faure (percussioni in quasi la totalità dei brani)
Adrián Fernández García (pianoforte in Aquelarre e L’Eco)
Sara Giovinazzi (voce femminile in quasi tutti i brani)
Giacomo Plotegher (fonico di studio in Italia e tramite tra le penisole)
Denis Fontanari (voce in Aquelarre)
IL VECCHIO MULINO E IL PITTORE PAZZO
Ulrich Sandner e Paolo Dolzan allo SpazioEventArt di Pergine
Venerdì 5 Settembre alle ore 18.00 presso lo SpazioEventArt di Pergine Valsugana (Via Petrarca, 36)
Orari: 16-19 (dal mercoledì al sabato)