«Inseguire l'eccedenza dell'arte è la logica del Mart»
Le Collezioni, L'invenzione del moderno e L'irruzione del contemporaneo

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La Collezione del Mart, costituita nel tempo grazie a una lungimirante politica di acquisizioni, depositi e donazioni, è composta da circa ventimila opere.
L'allestimento è un percorso storico-artistico che sottolinea la grande continuità tra le tendenze che hanno caratterizzato la storia dell’arte dalla fine dell’800 a oggi.
Attraverso il ’900 e le sue anime – le avanguardie e il Futurismo da un lato e gli arcaismi e le declinazioni metafisiche dall’altro, le rotture delle ricerche della seconda metà del secolo, – fino alle sperimentazioni della contemporaneità e i nuovi media, il Mart invita a delineare i perimetri dell’arte e a superarli.
Il progetto espositivo ha carattere continuativo con periodiche modifiche, inserimenti e rotazioni, e si divide in due sezioni: L’invenzione del moderno, L’irruzione del contemporaneo.
Il percorso comincia al primo piano con Frammenti di una storia, un focus dedicato al progetto museografico di Palazzo delle Albere, sede del Mart fino al 2010.
La mostra ripercorre alcuni momenti della sua storia espositiva attraverso una selezione di opere, tra cui dipinti e grafiche di Luigi Bonazza, Benvenuto Disertori, Francesco Hayez, Umberto Moggioli e Paolo Vallorz.
L’itinerario prosegue attraverso quattro sezioni tematiche: Figure della modernità, Metafisica e classicità, Avanguardia futurista e Verso l’astrazione.
La nascita della modernità è indagata a partire dall’arte figurativa e fino alla nascita dell’arte astratta, attraverso i protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento: da Umberto Boccioni a Felice Casorati, da Gino Severini a Giorgio de Chirico, da Carlo Carrà a Giorgio Morandi, da Giacomo Balla a Fortunato Depero.
L’irruzione del contemporaneo, al secondo piano, è il percorso dedicato alle opere della raccolta permanente del Mart a partire dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni.
L’allestimento conduce il pubblico alla scoperta di alcune fra le esperienze più significative dell’arte contemporanea e mostra la tendenza delle ricerche più recenti a oltrepassare lo spazio astratto della cornice e del piedistallo a favore di una relazione diretta con la vita.
Ne sono protagonisti, tra gli altri, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Ilya Kabakov, Sol LeWitt.