Domani si affronta un aspetto controverso: La religiosità dei Daci

Il convegno prenderà il via a Trento giovedì 6 giugno, presso la Sala della Fondazione Caritro di via Calepina

I Daci, antico popolo stanziato nel territorio dell’attuale Romania e dalla cui fusione con i coloni romani nel II sec. d.C. si formò il popolo romeno, continuano ad affascinare studiosi e curiosi sia per il loro noto carattere indomito (diedero infatti filo da torcere ai Romani per la loro tenacia nel resistere agli invasori), sia per il livello di civiltà che raggiunsero, sia per le particolari forme di religiosità che coltivarono.
Per tre giorni dal 6 all’ 8 giugno arriveranno a Trento diversi studiosi, italiani e di altri Paesi europei (Romania, Moldavia, Austria, Germania, Francia), che hanno dato la propria disponibilità ad intervenire in un convegno che si annuncia di particolare interesse e che – nelle intenzioni degli organizzatori – vuol essere aperto non solo a un ristretto numero di specialisti ma pure a un largo pubblico di potenziali interessati.
 
Tra gli esperti ci saranno anche: Luciano Canfora (Bari) Aldo Corcella, Franco Ferrari (Salerno), Claudio Bevegni (Genova), Alessandro Cavagna (Milano), Ivan Sodini (Trento), Gelu Florea (Cluj-Napoca, Romania), Răzvan Mateescu (Cluj-Napoca), Sorin Nemeti (Cluj-Napoca), Sorin Bulzan (Oràdea, Romania), Mag¬dalena Indrieş (Oràdea), Dan Dana (ANHIMA, Parigi), Markus Zimmermann (Bamberg), Matteo Taufer (Trento), Bernhard Zimmermann (Freiburg im Breisgau, portavoce nazionale del Deutscher Altphilologenverband), Wolfgang Kofler (Innsbruck), Octavian Munteanu (Chişinău, Repubblica Moldova).
A integrazione e maggiore illustrazione dell’iniziativa convegnistica sarà proposta – nell’area stessa in cui avrà luogo il convegno – una mostra fotografica sui tesori d’argento dei Daci a cura del Museo storico-etno¬grafico «Țării Crișurilor» di Oràdea (Romania). La mostra sarà inaugurata dallo stesso direttore del Museo «Țării Crișurilor», prof. Aurel Chiriac.