La Carta del paesaggio di Trento, per costruire una nuova città

Consiste in uno strumento di pianificazione strategica delle trasformazioni territoriali a lungo termine introdotto dal PUP

Uno strumento di pianificazione strategica delle trasformazioni territoriali a lungo termine, orientato ad una nuova prospettiva di rigenerazione e di sviluppo urbano/territoriale, in grado di armonizzare gli aspetti economici e sociali con la valorizzazione delle vocazioni esistenti nel territorio e nel paesaggio: la Carta del paesaggio, novità introdotta dal Piano urbanistico provinciale (Pup) della Provincia autonoma di Trento, sarà anche per la nostra città un documento fondamentale, da costruire insieme.

Nel corso di tutto il processo di elaborazione della Carta del paesaggio sono infatti previsti forme e strumenti per favorire la partecipazione dei cittadini in forma singola, associata e come rappresentati di enti e organizzazioni, che verranno pubblicizzati attraverso i canali di comunicazione istituzionale, tra cui lo spazio dedicato sul sito del Comune.
Già questa sera, in un incontro informativo appositamente convocato, inizia con i presidenti di Circoscrizione il percorso di confronto e condivisione che accompagnerà l’elaborazione della Carta. A breve saranno inoltre disponibili online sette questionari aperti a tutti i cittadini, che daranno loro la possibilità di raccontare la propria percezione dei diversi ambiti della città.
 
La scrittura del documento, a seguito di confronto concorrenziale, è stata affidata ad un raggruppamento temporaneo di professionisti composto da: arch. Marcello Lubian (capogruppo), arch. Silvia Alba, geol. Maurice Vuillermin, dott. Riccardo Giacomelli, dott. Maurizio Odasso.
La prima fase del lavoro consiste nella lettura conoscitiva multidisciplinare degli aspetti fisici, ambientali, rurali, insediativi, infrastrutturali, che avviene anche con la partecipazione dei cittadini, per evidenziare gli aspetti percettivi ed identitari.

La conoscenza del paesaggio permette, nella seconda fase, di individuare dei macrosistemi denominati «unità di paesaggio omogeneo» caratterizzati da valenze e vocazioni specifiche in base alle quali, nella terza fase, disegnare concretamente la Carta.
Al nuovo strumento, che si coordinerà con le indicazioni del Piano per la mobilità sostenibile (Pums) in corso di realizzazione, sono subordinati gli altri piani di settore, come ad esempio il Piano regolatore per gli aspetti insediativi e infrastrutturali. Tra gli obiettivi della Carta del paesaggio anche la valorizzazione e la promozione del territorio e delle filiere produttive, anche in un’ottica di marketing territoriale.
 
Il processo di innovazione nel sistema della pianificazione territoriale che si concretizza nella Carta del paesaggio nasce dalla Convenzione europea del paesaggio, descritto come «una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni».
Una definizione che riconosce il ruolo centrale delle dimensioni sociale e partecipativa come fattori generativi del paesaggio: è nella misura in cui la popolazione residente riconosce e comprende i valori di un certo luogo, che una parte di territorio può legittimamente essere considerata un paesaggio in quanto tale.