Banche: sostegno rilevante al territorio?

«Si attende una maggiore propensione agli investimenti fino ad ora più limitata»

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Il contesto economico sul territorio ha risentito in parte dell’andamento dell’inflazione, in calo ma ancora elevata nel 2023, e delle difficoltà dell’economia tedesca con effetti rispettivamente sulla domanda interna e su quella estera. Dal nuovo quadro congiunturale, alla luce dell’allentamento delle condizioni di politica monetaria, si attende una maggiore propensione agli investimenti fino ad ora più limitata.
 
 Credito a Trento 
Il rallentamento dell’attività economica ha avuto un forte impatto sulla domanda di finanziamenti, come si evince dall’indagine sul credito a livello regionale condotta dalla Banca d’Italia. Tuttavia, sulla base dei dati più recenti riferiti a luglio 2024, il sostegno delle banche all’economia del territorio si è mantenuto su livelli rilevanti, facendo registrare a Trento prestiti per un totale di 16,9 miliardi di euro (di cui 9,8 miliardi alle imprese e 6,4 alle famiglie).
 
In tema di rischiosità, le sofferenze lorde si sono attestate a 190 milioni di euro (pari all’1,1% del totale dei finanziamenti).
Con circa 21,6 miliardi si conferma considerevole il livello dei depositi.
È lo stato complessivo dell’economia locale e del credito a Trento presentato oggi nel corso della sessione della Commissione Regionale Abi Trento, presieduta da Giorgio Fracalossi, con la Camera di Commercio Industria Artigianato Turismo e Agricoltura di Trento rappresentata dal Presidente, Andrea De Zordo; dal Segretario Generale, Alberto Olivo e dal Direttore dell’Ufficio Studi e Ricerche, Matteo Degasperi.
 
Fracalossi ha ricordato «l’importanza di una stretta alleanza tra banche e imprese, soprattutto avendo come riferimento un contesto europeo. Per garantire lo sviluppo del business – ha proseguito – se da un lato è centrale la realizzazione del Mercato unico dei capitali, contestualmente va garantito un costante impegno finalizzato a rendere la regolamentazione europea sempre più adeguata a consentire alle banche di svolgere il loro ruolo».
 
 I dati del Fondo di garanzia alle Pmi 
Proprio sul tema delle garanzie e della collaborazione pubblico-privato ruota la grande occasione di attivare nuovi investimenti in particolare nell’area delle filiere strategiche.
«L’apporto più significativo – ha evidenziato Fracalossi – proviene dal Fondo di garanzia per le Pmi che è uno strumento particolarmente efficace per favorire l’accesso al credito. Ora è necessario confermarne l’operatività al termine del periodo di sperimentazione, realizzatasi nel corso di quest’anno, della riforma introdotta dal DL Anticipi.»
In numeri, si rileva che a Trento, tra gennaio e giugno 2024, il Fondo ha garantito oltre 178 milioni di euro di nuovi finanziamenti per 963 operazioni accolte con particolare riferimento a lavori di costruzione specializzati; trasporto terrestre e mediante condotte; commercio all’ingrosso e al dettaglio; attività dei servizi di ristorazione; servizi di alloggio.