Mozione in Consiglio Regionale contro l’Adunata Alpini del 2018
La risposta degli alpini di Trento: «Niente commenti ma l’impegno di organizzare bene un evento nel segno della fratellanza»
Adunata nazionale alpini 2018 «A fronte di recenti strumentali polemiche in merito all’assegnazione a Trento dell’Adunata nazionale 2018, gli Alpini della sezione ANA di Trento intendono rispondere, secondo il loro stile, non con le parole ma con rinnovato impegno a organizzare un evento nel segno della fratellanza tra tutti i popoli europei, con alto senso di responsabilità verso le istituzioni. |
Per una volta abbiamo messo il commento prima della notizia.
Ecco il dibattico avvenuto in consiglio regionale sull'adunata degli alpini che si terrà a Trento nel 2018.
I consiglieri Zimmerhofer, Knoll e Atz Tammerle, hanno proposto al consiglio regionale di opporsi alla programmato raduno dell’Associazione Nazionale Alpini, che nel 2018 avrà luogo a Trento, in quanto «rappresenta un atto di strumentalizzazione nazionalista della vittoria italiana contro l'Austria nella Prima guerra mondiale e un atto ostile alla riconciliazione tra ex nemici di guerra, non gradito a gran parte della popolazione del Trentino-Alto Adige».
Dopo la presentazione del Consigliere Zimmerhofer, che ha dichiarato che si tratta di una manifestazione invisa alla popolazione altoatesina, è intervenuto il Consigliere Alessandro Urzì (Misto) che ha ricordato il raduno degli Alpini a Bolzano, parlando di una cosa bella, ricordando quanto sia stata invece bene accolta dalla popolazione locale.
Anche Rodolfo Borga (ACT) ha parlato a favore dell’Adunata del 2018, parlando di valori condivisi.
«Posso anche capire le ragioni di chi nel 1918 si è sentito sconfitto – ha detto, – tuttavia non si deve guardare al passato e alle vecchie ostilità di fronte a valori che uniscono.»
Dieter Steger (SVP) ha parlato di una provocazione politica e ha detto che «la mozione non ha senso, perchè il raduno è già stato concesso».
Ha poi detto che non è compito dei Consiglieri altoatesini dire cosa spetta fare al Trentino. Ha poi ricordato l’adunata degli Alpini a Bolzano.
Sven Knoll (STF) ha detto che parte dell’SVP è stata assimilata dagli italiani. Ha quindi paragonato l’adunata del 2018 a «una adunata dei veterani che nel 1939 hanno invaso la Polonia».
Ha quindi parlato delle bandiere di guerra degli Alpini, ricordando i crimini di guerra in Abissinia.
«Va bene che oggi gli ex combattenti si diano la mano, ma noi possiamo pretendere che per rispetto della storia e delle vittime di guerra, questi crimini non vengano glorificati.
«Bisogna chiedersi se c’è davvero solo una intenzione di Pace e già nel 2012 molti sudtirolesi hanno visto questa come una provocazione.»
Ha quindi parlato dell’unità dei Trentini con il Tirolo e di come alcuni trentini si sentano tirolesi.
«Ricordare come nel 1918 vi sia stata una “liberazione” significa stravolgere l’identità di molte persone.»
Ha definite gli alpine come «occupanti» in Alto Adige: «fino a che gli Alpini non sono pronti a distanziarsi dai crimini di Guerra, non vogliamo queste manifestazioni».
Walter Blaas (F) ha detto di non accettare la differenziazione tra buoni e cattivi tra I Consiglieri.
Ha detto però che un raduno «Non lo considero una vera provocazione, mentre questa mozione la vediamo più grande».
«Noi non vogliamo tornare ripetutamente sulle storie del passato, vogliamo trattare allo stesso modo tutti e tre I gruppi linguisitici.
«Noi siamo molto più distanti da una love parade che da un raduno degli alpine.»
Ha quindi dichiarato voto contrario alla mozione.
Andreas Pöder (BU-TA) ha quindi detto che «se i Trentini pensano a quello che hanno significato gli alpini, possono comprendere il disagio storico, tuttavia non ci spetta immischiarci nelle questioni trentine.»
Arno Kompatscher, come Presidente della Regione, ha detto che non spetta né al Presidente del Consiglio regionale, né del Presidente della Regione impedire una manifestazione, ma al Sindaco di Trento.
«Mi aspetto che ci sarà una certa sensibilità da parte degli organizzatori, che vengano messo in primo piano il disastro della Guerra e non glorificata.
«D’altro canto – ha detto, – come Presidente della Provincia di Bolzano, non accetterei un intervento su qualcosa che avviene nella nostra Provincia da parte dei Consiglieri della Provincia di Trento.
«Il Consiglio regionale deve decidere sulle cose che riguardano entrambe le Province. E le Province ciascuna per il proprio territorio.
«Noi dobbiamo ragionare per una Europa unita e non per le divisioni. E per questo non voteremo a favore di questa mozione.»
La votazione per appello nominale ha visto la proposta di mozione respinta con 2 voti a favore, 3 astensioni e tutti gli altri contrari