Alpe Cimbra: la caduta di Avez del Prinzep di Lavarone
Il vento forte di questi giorni ha fatto cadere il tanto amato albero che poteva raccontare una storia di oltre 250 anni
Il Custode Forestale Damiano Zanocco ogni volta che c’è un temporale o una nevicata forte passava sempre a vedere come stava l’Avez.
Quando si è recato a malga laghetto ha notato il foro marcava la chioma, ha sperato fino all’ultimo fosse solo una preoccupazione vana, ma sapeva cosa lo avrebbe aspettato, infatti ha percorso la strada che porta al Prinzep, con un groppo in gola.
Il vento forte ha fatto cadere il tanto amato Prinzep, è una notizia triste che fa riaffiorare in molti ricordi, lui ne ha passate molte e certamente erano tutti sicuri ci sarebbe stato anche dopo di loro.
La natura lo stava mangiando da dentro, il formicaio (camponotus) che ha attaccato la parte cariata (marcescente) dell’albero, è stato combattuto per anni, l’età la carie e il formicaio lo aveva reso meno stabile, nonostante questo era stato solo un anno fa considerato in salute, e forte.
Il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi, commenta così.
«Oggi avuta la notizia mi sono recato subito a Malga Laghetto, percorrendo quel sentiero che porta a lui, e trovarlo così, fa sembrare tutto diverso, entra più luce ed illumina e risalta la ferita, la stessa sorgente, che lo ha nutrito per anni, gorgoglia ma il rumore è completamente differente, non c’è la stessa pace, il masso al suo fianco che lo ha protetto dal freddo ora sembra, grande e solo. È una situazione triste per tutti noi, l’Avez del Prinzep era una certezza!»
Cresceva ancora di un millimetro di diametro e 5 cm in altezza ogni anno che per la sua età era un’enormità. Ne rimane un troncone alto circa 4 metri, i restanti 50 sono distesi in orizzontale, si nota il buco al suo interno molto grande e che ci fa stupire sia resistito così tanto. Anche i Giganti cadono.
Quasi 20 anni fa attraverso il consiglio dei custodi forestali si è deciso di preservare nella zona 100 alberi per trovare in futuro l’erede, del Prinzep, e per dimostrare l’attenzione del territorio ad una zona che ha dato alla luce molti alberi spettacolari.
Ora questo monumento va preservato, si deve trovare il modo così da raccontare una storia di oltre 250 anni.