25 novembre 2018: tempo di bilanci – Di Luciana Grillo

Una giornata trascorsa con testimonianze, risultati, impegni, programmi e bilanci

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in ogni luogo del mondo si organizzano eventi, si distribuiscono scarpe rosse su piazze e strade, si fanno flash-mob, conferenze e tanto altro.
A Trento, la FIDAPA BPW – federazione italiana donne arti professioni affari – quest’anno ha spalmato le iniziative in quattro giorni, partendo dal giovedì 22, quando presso l’Istituto Tambosi ha coinvolto numerosi studenti e studentesse proponendo innanzi tutto un doveroso minuto di silenzio in memoria delle vittime di femminicidio e poi suggerimenti per creare mappe, per segnalare applicazioni che, con l’aiuto di un comune smartphone, possano aiutare chi si trova in difficoltà.
Ha fatto il punto sulla situazione in Trentino la coordinatrice della Fondazione «Famiglia Materna» di Rovereto, Emanuela Skulina, che ha ricordato non soltanto le donne in difficoltà che chiedono aiuto e ospitalità, ma anche la possibilità offerta agli uomini maltrattanti di compiere un percorso di gruppo per evitare comportamenti violenti.
 
La mattinata si è conclusa con la testimonianza toccante dei genitori di una giovane vittima trentina, Alba Chiara, uccisa dal fidanzato Mattia che – come ha detto il papà di Alba Chiara – era stato un compagno di giochi, aveva studiato, aveva un lavoro… e dunque non era un emarginato spinto ad atteggiamenti violenti da condizioni psicologiche o economiche disagiate.
La mamma ha voluto rivolgersi direttamente ai ragazzi, perché «se non ho potuto salvare mia figlia, voglio almeno aiutare voi» e li ha spinti a parlare dei loro problemi, a confidarsi con genitori o insegnanti, a non tenere dentro dolori, rimpianti, offese…
Insieme, hanno raccontato quanto Alba Chiara amasse la vita, la famiglia, gli amici, l’arte e, a tal proposito, hanno mostrato un dipinto che l’autrice aveva donato alla famiglia di Mattia. Ora questi dipinti sono esposti al suo paese, a Tenno dove, anche alla presenza di socie Fidapa, è stata scoperta una stele su cui, insieme al viso dolce e sorridente di Alba Chiara, campeggia la frase «La vita è il dono più prezioso e va rispettata».
 
Ma torniamo alla Fidapa che giovedì pomeriggio, a palazzo Geremia, ha sancito il gemellaggio «di ritorno» con le socie di Lamezia Terme, tornate ancora a Trento con entusiasmo, alla presenza della vicesindaca M.R. Franzoia e della presidente nazionale Fidapa Caterina Mazzella.
Venerdì 23 è stato dedicato alle amiche ospiti, che hanno visitato prima il Laboratorio Effegilab della dott.ssa Francesca Ferri, poi il Muse.
 
Sabato, in piazza D’Arogno, è stata la volta dell’immersione virtuale in una situazione di violenza: questa «novità» è stata presentata alla cittadinanza, mentre la Fidapa constatava l’interesse dei visitatori e l’apprezzamento delle autorità civili e militari.
Una volta seduti, un operatore appoggiava sulla testa e davanti agli occhi una specie di visore: da quel momento, isolati dai rumori esterni, si entrava «dall’interno» in una scena violenta (tratta dal saggio «Marito Amore Incubo» della psicoterapeuta Paola Taufer).
Per le intere giornate di sabato e domenica, numerosi «curiosi» hanno provato questa immersione nel mondo virtuale… trovando sempre un «posto occupato» in ricordo delle donne uccise da un uomo che diceva di amarle.
E domenica mattina un nutrito gruppo di «fidapine» ha partecipato anche alla maratona contro la violenza, percorrendo le strade della città e colorando il cielo con palloncini rossi.
 
Bilancio più che positivo, dunque, per questa Federazione internazionale che da più di 50 anni opera in Trentino e che ha avuto, alcuni anni fa, anche il privilegio di una socia – Cesaria Pancheri – eletta presidente nazionale.