Drasticamente ridotti gli attacchi dei pirati in Corno d'Africa
L'operazione è denominata «Atalanta» e l'unità ora impegnata in quel teatro è la fregata della Marina Militare Nave Carabiniere

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La pirateria nell’area del Corno d’Africa (Golfo di Aden e bacino Somalo), continua a rappresentare una minaccia per la libertà di navigazione del traffico mercantile ed in particolare, per il trasporto degli aiuti umanitari del World Food Programme.
L’instabilità politica, la povertà e le condizioni sociali della regione sono il terreno fertile sul quale il fenomeno della pirateria si sviluppa.
Negli anni, allo scopo di evitare la minaccia dei pirati, il traffico mercantile ha costosamente allargato le proprie rotte nell’Oceano Indiano tra Mombasa, Kismayo e le Seyschelles, transitando nei settori più ad est del bacino somalo.
Conseguentemente, anche i pirati hanno esteso il loro raggio d’azione con l’ausilio di alcune unità più grandi con la funzione di «navi madre», ovvero pescherecci in grado di trainare barchini più piccoli utilizzati per i veri e propri attacchi.
Tale evoluzione del fenomeno della pirateria ha garantito ai pirati un adeguato supporto logistico ed operativo per operazioni a più lungo raggio.
In accordo con le risoluzioni ONU 1846 (2008) e 1851 (2008), l’Unione Europea si è impegnata nel contrasto del fenomeno della pirateria nell’area Golfo di Aden e bacino somalo.
Con la Council Joint Action 2008/251 del 10 novembre del 2008, l’UE ha istituito di fatto la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea: l’Operazione Atalanta, importante tassello nella politica di difesa europea.
Inoltre, allo scopo di rendere più efficace il proprio sforzo operativo, nel Marzo del 2012, l’Unione Europea ha autorizzato l’Operazione Atalanta ad estendere le proprie aree di competenza anche alle acque territoriali ed interne della Somalia.
Attualmente all’Operazione Atalanta prendono parte sia unità di superficie, dislocate nel Golfo di Aden e nel Bacino Somalo, sia velivoli ad ala fissa, destinati alla sorveglianza e al riconoscimento di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria.
Un team militare di protezione, imbarcato su una unità del WFP, inoltre, garantisce la navigazione e il trasporto in sicurezza degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni somale.
La costante presenza di mezzi militari nell’area, congiuntamente all’adozione da parte del naviglio mercantile di adeguate misure di autoprotezione, ha causato la drastica riduzione del numero degli incidenti riconducibili al fenomeno della pirateria.
Infatti, in accordo alle statistiche ufficiali dell’Unione Europea (vedi) il numero degli attacchi si è drasticamente ridotto da 176 a soli 2, nel 2011-2014 ed è significativo sottolineare, inoltre, che nessuno dei sopracitati attacchi ha avuto successo.
Durante il 2015, invece, non è stato registrato alcun incidente ai danni del traffico mercantile in transito nell'area ad alto rischio di pirateria (High Risk Area).
L'appontaggio di un elicottero SH-60 della Marina Spagnola.
La missione dell’Operazione Atalanta
- Protegge le Unità del Word Food Programme designate alla distribuzione dei viveri destinati alle popolazioni somale, nonché la protezione del trasporto marittimo per l’African Union Mission in Somalia (AMISOM);
- Effettua opera di deterrenza, prevenzione e repressione degli atti di pirateria e di «armed robbery»;
- Proteggere il naviglio mercantile vulnerabile al largo delle coste somale;
- In aggiunta, EU NAVFOR contribuisce al monitoraggio delle attività di pesca al largo della coste somale (vedi)