Operazione «Spritz»: banda di ladri sgominata dai carabinieri

Si tratta di quattro Albanesi che in due anni avevano messo a segno ben 25 colpi

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Nella giornata del 15 gennaio 2016, in Toscana è stata eseguita una delle quattro Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, sulla base di assunzioni investigative del Comando Stazione Carabinieri di Vallelaghi, nei confronti di altrettanti cittadini Albanesi, di età compresa tra i 23 ed i 30 anni, dei quali tre illegalmente soggiornanti in Italia, tutti resisi responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al compimento di più furti aggravati in abitazione e locali pubblici nelle province di Trento, Verona e Brescia.
La cattura degli indagati, resa difficoltosa dalla condizione di clandestinità e dall’uso di mezzi, abitazioni e utenze intestati a prestanome, è stata possibile finora nei confronti di Ndreca Enkeleda mentre sono state attivate le procedure utili a consentire il rintraccio e la cattura in campo nazionale dei due complici.
 
L’attività investigativa, denominata «Spritz» trae origine dalla cronaca degli ultimi mesi del 2014 e i primi del 2015, che ha visto la provincia di Trento colpita, sia nella città che nelle località di valle, da diversi furti in abitazione che si consumavano sempre nell’orario tra le 16.30 e le 19.30 tanto che gli ignoti malfattori erano stati chiamati «La banda dell’aperitivo». Lo spritz, appunto.
L'attività di contrasto posta in essere e concretizzata con un incremento di servizi esterni e posti di controllo aveva consentito ai militari operanti a Calavino la sera del 18 dicembre 2014 di controllare a bordo di una FIAT Punto degli Albanesi, uno dei quali si dava immediatamente alla fuga palesando l’illiceità della presenza sul territorio.
 
Immediati accertamenti e perquisizioni avevano consentito di porre sotto sequestro materiale atto allo scasso, di cui i fermati non fornivano giustificazione del possesso, e che inequivocabilmente si è ritenuto essere utilizzato per forzare porte e finestre e penetrare nelle abitazioni.
Dopo aver recuperato informazioni e attivato le investigazioni del caso, la Procura della Repubblica di Trento valutava positivamente il materiale raccolto.
Iniziava così una più mirata attività investigativa con servizi tecnici (intercettazioni ambientali e telefoniche, acquisizione di tabulati) e dinamici (osservazione, controllo e pedinamento degli indagati).
 
Le indagini hanno consentito di ottenere complessivamente un quadro indiziario nei confronti del sodalizio, tra il periodo Ottobre 2014 e Marzo 2015, venticinque furti in abitazione e una in locale pubblico con l’asportazione di slot-machine per un complessivo danno di 70.000 € circa.
Nel corso delle investigazioni era stato possibile accertare da un lato che il sodalizio si fosse creato nel ottobre 2012 e dall'altro come, autonomamente, gli associati, in territorio nazionale si fossero resi responsabili di almeno altrettanti episodi criminosi per i quali stanno procedendo le Procure interessate.