Fiera Hotel: turismo, dove stiamo andando?
In occasione della fiera di Bolzano, IDM parla di importanti tematiche del settore, come ad esempio il futuro del turismo e la sostenibilità
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La crisi legata al Coronavirus può essere una grande opportunità per sviluppare in maniera strategica il turismo in Alto Adige e per portarlo ad un livello orientato al futuro.
Le basi per fare ciò sono già state gettate dalla strategia generale di IDM, in cui sostenibilità e qualità giocano un ruolo fondamentale.
Queste sono alcune delle importanti dichiarazioni rilasciate in occasione di un evento di due giornate organizzato da IDM Alto Adige durante la Fiera Hotel.
IDM ha utilizzato la piattaforma dell’incontro di settore numero uno per il turismo in Alto Adige per discutere insieme ai suoi partner i principali temi di questo ambito.
In che direzione sta andando il turismo? Che tipo di turismo vogliamo per l’Alto Adige? E quale ruolo svolge la sostenibilità in questo contesto?
Esperti locali ed internazionali e rappresentanti di IDM hanno portato i loro contributi sul palco e un panel ha completato il programma di entrambe le giornate.
«L'attuale pandemia ha accelerato molti processi, che abbiamo avviato già prima della crisi perché parti integranti della strategia generale di IDM, con l’obiettivo di rendere l’Alto Adige l’habitat sostenibile più ambito d’Europa.»
Tra le varie attività, è incluso il riposizionamento del marchio ombrello nei mercati, per i quali la nostra campagna d’immagine rappresenta il primo passo.
Essa presenta il territorio nella sua completezza: come destinazione, terra di provenienza dei prodotti agroalimentari e location ideale dell’industria e dell’artigianato.
In futuro, la strada da seguire è quella del potenziamento delle sinergie tra i diversi settori dell’economia. Soprattutto l’agroalimentare e il turismo sono due settori in cui la stretta collaborazione è un importante fattore di successo, che vogliamo sfruttare, ad esempio, per il «Marketplace Alto Adige», una piattaforma digitale che rende l’Alto Adige un’esperienza concreta ed è una vetrina per i prodotti e le esperienze altoatesine», spiega il Direttore Generale di IDM Erwin Hinteregger.
«Per noi la Fiera Hotel è un ottimo punto d’incontro, abbiamo l’occasione di confrontarci su queste importanti tematiche e sul futuro del turismo con i partner del settore.»
Lo sviluppo futuro del turismo è stata la tematica centrale della prima giornata organizzata da IDM. In che modo l’Alto Adige vuole definire in futuro il turismo nel contesto dell’intero habitat sarà presentato nella «Visione Turismo 2030», sulla quale IDM lavorerà a pieno ritmo nei prossimi mesi insieme a partner e rappresentanti della politica.
Il segnale di partenza è già stato dato. La visione sviluppata per il futuro servirà quindi come base per l’elaborazione di nuove idee di prodotto e modelli di business innovativi.
Attualmente è in fase di elaborazione anche un indice di sostenibilità per l’Alto Adige, che mostrerà come il territorio dovrebbe muoversi in questo ambito.
Insieme ai suoi partner, IDM farà in modo che il turismo rimanga un pilastro dell’economia del nostro territorio anche in futuro.
«In questo momento abbiamo l’occasione del secolo. Il motto dice: uscire dalla modalità di crisi e mettersi in forma, – afferma il direttore del dipartimento Marketing di IDM Wolfgang Töchterle. – Durante il lockdown di questa primavera i nostri clienti hanno vissuto il silenzio insieme a noi. Questa esperienza ci ha mostrato cosa conta davvero nella vita.
«Le relazioni sono diventate più importanti, la salute è diventata più importante, la sicurezza e un ambiente intatto sono diventati ancora più importanti.
«Ora più che mai, i nostri ospiti si allontaneranno dalle esperienze superficiali e cercheranno invece esperienze reali e profonde. Vogliono sentire la risonanza con una regione.
«In altre parole, vogliono creare un legame con la popolazione locale, assimilare lo stile di vita altoatesino, conoscere e assaggiare i prodotti locali e sperimentare il relax nella natura.
«L’Alto Adige può avere un grande successo nel turismo di risonanza, un successo maggiore rispetto a molte altre destinazioni in Europa. Semplicemente, perché corrisponde alla nostra identità.»
Per dare a questa identità uno spazio e un’attrattiva adeguati, non deve essere sviluppata e promossa solo la destinazione Alto Adige, ma anche l’habitat nel suo complesso.
«Non diciamo più: “qui si possono fare delle bellissime escursioni”, ma piuttosto: “qui c’è un territorio ricco”, nel quale le persone hanno capito come essere creatori attivi del proprio habitat e non solo di esperienze turistiche, – dichiara Töchterle. – Se l’Alto Adige riuscirà a fare questo passo, uscirà da questa crisi ancora più forte.»
Quanto importanti sono le sinergie tra il turismo e un altro dei settori chiave del territorio, quello agroalimentare: lo ha spiegato Stephan Wenger, direttore del dipartimento Agrar di IDM, il secondo giorno della manifestazione, durante il quale tutto è ruotato attorno alla sostenibilità in Alto Adige.
«L’interazione tra questi due settori economici è molto variegata. Ci sono temi, di diversa portata, sui quali agricoltura e turismo lavorano insieme, traendone vantaggi reciproci.
«Se questi punti di contatto possono essere sfruttati positivamente da entrambe le parti, ecco che nasce la base per una cooperazione funzionante a lungo termine e per lo sviluppo di un vantaggio competitivo strategico rispetto ad altre regioni, – sostiene Wenger. – Il successo della collaborazione tra albergatori e contadini in Alto Adige è stato dimostrato dall’esempio della ben funzionante collaborazione tra Florian Patauner, cuoco e proprietario del ristorante Patauner e presidente del gruppo Locanda sudtirolese, e il coltivatore di ortaggi e frutta Stefan Faller.
«Questi cicli regionali sono un importante fattore di successo per l’economia e un motore per la sostenibilità. Sono però essenziali anche per i nostri ospiti e clienti e sono percepiti come un indicatore di qualità e autenticità.»