Nasce il «Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine»
Raccoglierà il 50% del late prodotto in provincia e raggiungerà la quota di mercato di 50 milioni di euro
Con 82 voti favorevoli (4 contrari e
1 astenuto) i soci di Latte Trento, riuniti stamani in assemblea,
si sono espressi in maniera favorevole per la fusione con il
Caseificio sociale di Pinzolo Fiavè Rovereto.
Nasce così il Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine, una
realtà destinata a diventare, di fatto, il polo del latte trentino
visto che raccoglierà il 50% del latte prodotto nella nostra
provincia e si stima potrà raggiungere una quota di mercato di 50
milioni di euro.
Il nuovo consorzio sarà costituito da una base sociale composta da
359 soci e potrà contare su di un patrimonio di quasi 7 milioni di
euro.
Si stima che registrerà un fatturato di quasi 50 milioni di euro e
lavorerà circa 60 milioni di litri di latte all'anno.
L'assemblea, alla quale hanno partecipato anche il presidente della
Giunta provinciale Lorenzo Dellai, l'assessore provinciale
all'agricoltura Tiziano Mellarini, il dirigente del Dipartimento
agricoltura e alimentazione della Provincia Mauro Fezzi e il
presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi, ha
deliberato, inoltre, la composizione del nuovo consiglio di
amministrazione, che sarà composto dagli attuali consiglieri di
Latte Trento e da quattro consiglieri del Caseificio sociale di
Pinzolo Fiavè Rovereto: Eugenio Schelfi, Mauro Povinelli, Ezio
Valenti e Samuel Zambotti. Alla presidenza confermato Francesco
Perozzo.
«Si tratta di un passaggio epocale» hanno commentato i vertici di
Latte Trento.
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato - ha detto Francesco
Perozzo, presidente di Latte Trento - Ora è importante che i soci
delle due cooperative sappiano costituire un'unica base sociale in
grado di cooperare per il bene comune».
Appello all'unità ripreso anche dal direttore Sergio Paoli.
«E' importante che i soci non perdano di vista il loro obiettivo,
la crescita della loro cooperativa - ha spiegato - e abbiano il
coraggio di compiere le scelte più giuste, come hanno fatto finora,
per ottenere i risultati migliori.»
«I soci hanno capito che creare un polo unico, accentrando la
produzione e creando economie di scala, - ha aggiunto Eugenio
Schelfi, presidente del Caseificio sociale di Pinzolo Fiavè
Rovereto. - E' un'operazione vantaggiosa per tutti.»
Saranno in molti a trarre beneficio dalla nascita del nuovo
consorzio.
A cominciare dal territorio e dall'economia locale, che eviterà
così il rischio di veder scomparire una realtà che non solo fa
parte della storia trentina, ma che contribuisce allo sviluppo di
tutta la comunità.
Inoltre, grazie a una efficace organizzazione interna sarà
possibile ridurre il numero di viaggi per il trasporto di materie
prime e prodotti, con un vantaggio anche per l'ambiente.
I benefici più diretti saranno, naturalmente, per i soci che
diventeranno proprietari di una azienda forte, in grado di
affrontare le sempre maggiori sfide imposte dal mercato.
Le due cooperative unite, infatti, non dovranno più sostenere la
reciproca concorrenza, che comportava uno spreco di risorse, per
concentrarsi esclusivamente sulle opportunità di crescita.
Questo, per i soci, si tradurrà in una maggiore remunerazione del
loro lavoro, vista anche la diversificazione dei prodotti offerti e
i tagli ai costi che fino a oggi le singole cooperative hanno
dovuto sostenere al proprio interno, come ad esempio le spese per
la manutenzione, per il sistema informativo e per la
pubblicità.
Voci che con la fusione verranno ridotte diminuendo quindi
l'incidenza sul fatturato.
Inoltre, a primavera sarà pronto il nuovo marchio, oggi allo studio
di Trentino spa e Università di Trento, che contraddistinguerà
l'intera produzione: obiettivo principale evidenziare lo stretto
legame con il territorio.
Tutti vantaggi che ricadranno in modo positivo anche sui
consumatori finali, che avranno a loro disposizione un gamma di
prodotti più ampia e completa, il tutto a un prezzo ancora più
competitivo, reso possibile anche dalla riduzione dei costi di
produzione.
«Grazie al nuovo investimento legato alla costituzione del polo
latte - ha concluso Paoli - saranno risolti tutti i problemi
strutturali e saremo in grado di offrire ai nostri consumatori dei
prodotti di alta qualità, ancora più sicuri.»