Operazione antibracconaggio in Trentino: due arrestati
Individuati grazie a uno sparo, sono stati trovati con armi irregolari. Si stanno cercando con i cani da caccia eventuali prede

L’operazione è avvenuta nella prima mattinata di oggi, sabato 24 marzo 2012, durante un servizio anti bracconaggio, svolto dagli agenti del Corpo Forestale Trentino unitamente ai guardacaccia dell'Associazione Cacciatori.
Quando è stato avvertito un colpo di arma da fuoco in una zona boschiva in Val di Ledro, a confine con la Provincia di Brescia, gli agenti della stazione forestale di Ledro si sono attivati e, con la collaborazioni dei colleghi delle stazioni di Condino e di Pieve di Bono, hanno bloccato tutte le vie di fuga con l'intenzione di fermare i presunti bracconieri.
Dopo alcune ore scendevano a piedi dalla montagna, presso Bocca di Lorina, in territorio trentino, tre persone, tra cui un minorenne, che venivano fermate e perquisite.
Verificato che una di queste portava abusivamente un fucile con silenziatore e colpo in canna (nella foto), gli stessi venivano accompagnati presso gli uffici della stazione forestale e identificati.
Nel frattempo sul posto è giunto il Vice Questore aggiunto Giorgio Zattoni, Comandante del Distretto Forestale di Rovereto, che, sentito il Procuratore della Repubblica di Rovereto, dottor Rodrigo Merlo, ha tratto in arresto i due adulti.
Il minore, figlio di uno dei due adulti arrestati, è stato affidato ad un familiare.
Le due persone arrestate sono residenti a Baselga di Piné.
Uno dei due risulta essere un cacciatore mentre l'altro, con numerosi precedenti penali, era stato colpito da un provvedimento dell'Autorità di Pubblica Sicurezza (il Questore di Trento), per divieto assoluto di porto e detenzione di armi (di qui il motivo dell'arresto di quest'ultimo).
La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di trovare nella sua abitazione, ben occultata in una intercapedine del sottotetto, un'ulteriore arma da fuoco con silenziatore.
L'altro adulto è stato arrestato per cessione di arma a persona non abilitata.
Su disposizione del Procuratore sono stai concessi gli arresti domiciliari e si provvederà al giudizio per direttissima entro le 48 ore presso il Tribunale di Rovereto, quindi nella mattinata di lunedì.
Durante l'operazione non sono stati rinvenuti animali abbattuti, ma gli agenti forestali provvederanno quanto prima alla ricerca con cani da traccia.
Il successo dell'operazione è frutto dell'ottima collaborazione tra Guardiacaccia e Forestali.