Il mitico «vino della casa» – Di Giuseppe Casagrande

In Francia sarà obbligatorio indicarne la provenienza. Menù e carta dei vini dovranno riportare l'origine della «cuvée du patron». E in Italia?

Le famose brocche anonime del mitico «vino della casa».
 
«Buono questo vino, da dove arriva, chi lo produce?»
Quante volte lo abbiamo chiesto al ristoratore o al cameriere di turno quando ci propongono il «vino della casa», anonimo, privo di etichetta?
E quante volte la risposta è stata evasiva: è la storia di un mito da sfatare.
Sarà successo anche a voi, così come a milioni di clienti di bar, ristoranti, trattorie non solo in Italia, ma anche all'estero.
 
Bene, la Francia ha deciso di intervenire obbligando i ristoratori ad indicare l’origine di ogni vino servito, sia in bottiglia sia al bicchiere, sia sfuso.
Lo stabilisce un decreto pubblicato dal Governo francese il 24 luglio in applicazione della legge del 18 ottobre 2021 volta a proteggere la categoria degli agricoltori.
 
Il decreto prevede anche una sanzione pecuniaria (di 1.500 euro) nel caso in cui la provenienza di un vino (o, a seconda della qualità, la Denominazione di Origine Protetta o l’Indicazione Geografica Protetta) non venga indicata sui menù, sulle carte dei vini o su qualsiasi altro supporto utilizzato da osti, baristi e ristoratori.
La valorizzazione della filiera del vino, e quindi della qualità, passa anche da qui, dal vino della casa, o «cuvée du patron», quasi sempre vino di qualità su cui, però, regna spesso un fitto mistero.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]