Rurali Alto Garda e Mori-Brentonico-Val di Gresta verso la fusione

Con la firma del protocollo di intesa, avviato formalmente il percorso di fusione tra le due Casse rurali

I presidenti della Cassa Rurale Alto Garda e della Cassa Rurale Mori–Brentonico–Val di Gresta, Enzo Zampiccoli ed Erman Bona, hanno firmato il protocollo di intesa del progetto di fusione.
La firma del protocollo di intesa dà formale avvio all’iter del progetto di fusione tra i due istituti di credito che nelle intenzioni porterà, se approvato dalle rispettive assemblee dei soci, alla nascita di una nuova realtà bancaria a partire dal secondo semestre del 2016.
Il progetto risponde anche alle sollecitazioni degli organismi di sistema e nazionali rispetto alla necessità di procedere ad operazioni di aggregazione tra intermediari locali che servono territori limitrofi, relativamente piccoli e hanno bilanci condizionati da anni di congiuntura negativa, con l’obiettivo di garantire la stabilità patrimoniale e fornire le risorse necessarie a stimolare un’economia in difficoltà.
Alla base del progetto la valutazione della situazione particolare vissuta dal sistema economico della Vallagarina e l’esigenza di assicurare prospetticamente continuità nell’erogazione del credito alle famiglie e alle imprese del territorio oggi servito dalla Cassa Rurale Mori – Brentonico – Val di Gresta.
 
L’obiettivo è quello di creare una realtà bancaria che operi sul mercato ricercando i massimi livelli di efficienza gestionale e di qualità dei servizi offerti, grazie alla realizzazione di economie di scala, la razionalizzazione dei costi, la messa a fattor comune di risorse tecniche e professionalità.
Una realtà che supporti la ripresa economica dei territori serviti che, complessivamente considerati, presentano una spiccata complementarietà di settori economici, sostenendo ed incentivando la domanda di finanziamenti dei privati, delle famiglie e del sistema produttivo locale.
Un nuovo istituto capace pertanto di dare continuità alla missione condivisa dalle due Casse Rurali di promuovere il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale.
La nuova Cassa Rurale Alto Garda opererà nei territori, geograficamente contigui ed economicamente integrati, di attuale insediamento delle due Casse Rurali: un’area che dall’Alto Garda e Ledro si spinge a nord oltre Dro, verso sud, sul lato veronese del lago, fino a Garda e, su quello bresciano, a Limone, mentre ad est abbraccia l’Altopiano di Brentonico, Mori e la Val di Gresta.
 
Qui confermerà il proprio ruolo di banca del territorio anche in termini di vicinanza alle espressioni non economiche delle comunità, dunque al mondo dell’associazionismo e del volontariato.
Questi i numeri della banca post fusione: il patrimonio di partenza ammonterà a più di 150 milioni di euro, 7.700 i soci, circa 200 i dipendenti; gli impieghi supereranno il miliardo di euro, mentre la raccolta complessiva consisterà in circa 1,6 miliardi di euro.
All’interno del nuovo assetto organizzativo saranno valorizzate le professionalità e le esperienze delle risorse umane delle due banche e sarà promossa una cultura aziendale attenta alla preparazione tecnica e specialistica e al presidio dei rischi ma anche orientata alla cura della relazione con la clientela.
Nei prossimi mesi saranno definiti i termini dell’operazione sulla cui effettiva realizzazione saranno chiamate ad esprimersi come detto le assemblee straordinarie dei soci la prossima primavera.