Il 23 settembre va in scena «Di legno e di corda»
Un atto unico scritto e diretto da Renzo Fracalossi musicato con il coro della SAT
È con l’intento di ricordare un proprio particolare Socio che il Club Armonia, la Società Alpinisti Tridentini attraverso il Coro della S.A.T. e l’Associazione Nazionale Alpini con la sua Sezione di Trento, hanno promosso la scrittura e l’allestimento di un particolare omaggio teatrale e musicale a Cesare Battisti nel centenario della sua morte, grazie anche alla condivisione ed al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento.
E così, venerdì 23 settembre prossimo, ad ore 20.30, il sipario dell’Auditorium del Centro Servizi culturali S. Chiara di Trento si alzerà sull’atto unico «Di legno e di corda», scritto e diretto da Renzo Fracalossi ed affidato all’interpretazione dell’autore; di Marco Gobetti, attore professionista di lunga esperienza e collaboratore del Teatro Stabile di Torino e della straordinaria amalgama di voci e suoni che si raccoglie nel Coro della S.A.T. diretto dal M.o Mauro Pedrotti.
Prosa e canto popolare per raccontare, in breve, l’uomo, il politico, il giornalista, il geografo, l’ufficiale alpino e il coraggio. Senza la presunzione di alcun giudizio storico, “Di legno e di corda” sviluppa insomma la parabola di un individuo capace di giungere alle estreme conseguenze, in nome di una profonda coerenza ai propri ideali, partendo dal suo legame con gli oggetti della quotidianità di allora.
Ecco quindi il legno, che accompagna la vita di Battisti, come di tutti i trentini di allora, dalla culla (di legno) ai banchi di scuola (di legno) ai banchi del Parlamento viennese (di legno) al patibolo (di legno) e mentre quella materia si affeziona all’uomo, un’altra invece (la canapa), pur accompagnando anch’essa la vita del Trentino di quegli anni diventando stoffa, abito, vela e cordame, non lo capisce; non lo condivide; non lo ama ed anzi ne critica l’impegno politico e lo attende all’estremo momento.
In mezzo a tutto questo lo struggente canto dei soldati, la nostalgia feroce di casa, la ricerca di una pace impossibile e l’incombenza della morte in trincea che sovrasta tutto e tutti, per concludere questo itinerario musicale con il potente risuonare dell’«Inno a Battisti», melodia pressoché sconosciuta ed eseguita solo in una circostanza dal Coro della S.A.T. quasi sessant’anni fa.
Da Monte Canino a Siam prigionieri; da Ta pum ai Monti Scarpazi si snodano ben quattordici brani che restituiscono il clima cupo di quell’immensa tragedia che fu la Grande Guerra.
Ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.