20° Congresso Internazionale sui Ditteri Chironomidi

Dal 2 all’8 luglio il MUSE Museo delle Scienze di Trento ospiterà il convegno scientifico organizzato con cadenza triennale, per la prima volta in Italia

>
Sono «moscerini» simili alle zanzare (ma non pungono) in grado di colonizzare, come larve e pupe, tutti gli ambienti d’acqua dolce e, in alcuni casi, anche le acque marine.
Con oltre 3.400 specie hanno colonizzato le acque dolci di tutti i continenti, rappresentando il gruppo animale più numeroso nei laghi, nei fiumi, nelle sorgenti, nelle pozze e nei canali, sia in acque incontaminate che in ambienti inquinati e alterati.
Sono i Chironomidi, tanto piccoli quanto significativi come bioindicatori della qualità dell’acqua e dell’ambiente, veri e propri insetti «sentinella» in grado di raccontare molto sullo stato di salute dell’ambiente e in particolare della qualità dell’acqua in cui vivono.
Dal 2 all’8 luglio 2017 il MUSE Museo delle Scienze di Trento ospiterà la ventesima edizione del congresso internazionale sui Ditteri Chironomidi («20° International Symposium on Chironomidae»), un convegno scientifico organizzato con cadenza triennale, per la prima volta in Italia.
 
Nel corso della settimana, una novantina di esperti provenienti da 28 Paesi si riuniranno al MUSE per aggiornarsi, discutere metodi e risultati e proporre nuovi progetti.
Molte sono le ricadute sulla vita quotidiana e le possibili applicazioni pratiche di ricerche sui chironomidi: ad esempio nella pesca.
I Chironomidi, infatti, costituiscono il cibo preferito dei pesci.
Per questo vengono impiegati in acquacoltura come mangime (alcune società allevano chironomidi per poi commercializzarne le larve essiccate, liofilizzate, surgelate o trasformate in cialde e pastiglie da usare come mangime) e dai pescatori come esche.
 

 
Sono inoltre di grande interesse per le loro straordinarie capacità di resistere a stress ambientali quali l’anossia, il congelamento e l’essiccamento.
Per questo motivo stanno aumentando gli studi sulle loro capacità di resistenza, con possibili applicazioni in campo medico e alimentare.
E ancora, come resti sub-fossili accumulati nei sedimenti lacustri, sono in grado di dare informazioni sul clima (è possibile ricostruire l’andamento della temperatura dell’aria dall’olocene ad oggi attraverso lo studio delle capsule cefaliche conservate nei sedimenti) e sull’evoluzione del trofismo lacustre e quindi della qualità dell’acqua.
Infine, i chironomidi sembrano essere potenti allergeni.
 
La presenza di sciami è associata a fenomeni allergici, soprattutto allergie per inalazione (asma) e per contatto.
Le loro larve, di colore rosso intenso, contengono un’emoglobina a basso peso molecolare che causa una ipersensibilità di tipo immediato, che si manifesta con rino-congiuntivite ed asma.
Diverse casistiche riportano decine pazienti, affetti da rinite ed asma, appassionati di acquari.
Nel corso del convegno, nelle 13 sessioni verranno presentati lavori afferenti a diverse discipline (dalla zoologia all’ecologia, ecotossicologia, biotecnologie e biologia molecolare, statistica e modellistica, ecc.), con un forte legame ai diversi impatti antropici che interessano gli ambienti acquatici (dai cambiamenti climatici, all’agricoltura, all’inquinamento da farmaci e pesticidi, al turismo ecc.).
 

 
Alle sessioni scientifiche seguirà un workshop di tassonomia.
Entrambi i momenti saranno di interesse non solo per gli specialisti, per i quali sarà un’ottima occasione di aggiornamento, ma anche per tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nella gestione della risorsa idrica e nel monitoraggio ambientale.
A latere del convegno, verrà proposta la mostra «Montagne dipinte» di Matteo Lencioni, un progetto iniziato nel 2011, una serie di paesaggi dipinti su tela che raffigurano alcune cime montuose.
Una parte sostanziale dei lavori è costituita dalle vedute che riproducono fedelmente la realtà, eseguite con una tecnica pittorica minuziosa.
 
Sono immagini dettagliate che rivelano la grande bellezza della natura attraverso un’inquadratura panoramica e un lavoro manuale molto accurato. In altre opere il paesaggio è solo un riferimento e viene rappresentato più liberamente, utilizzando una tecnica più veloce: qui l'intenzione è quella di esprimere sensazioni più spontanee e soggettive legate soprattutto al ricordo.
Matteo Lencioni (Caprino Veronese, 1973) è un pittore trentino, che ha studiato a Milano e risiede attualmente a Barcellona, in Spagna.
È architetto e tra le molte passioni ha sempre avuto quella dell’arte.
Nel corso degli anni ha sperimentato svariate forme d’espressione artistica, adattandosi di volta in volta ai cambiamenti nella propria vita.