Aquila Basket: «È un successo di tutti, un successo di squadra, un successo della città»
Lo ha detto il sindaco Alessandro Andreatta, sottolineando come solo con l’impegno di tutti si possa portare al successo una comunità

«È un successo per tutta la città»
Questa è il commento entusiasta che ci ha rilasciato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, mescolato anche lui con i campioni dell’Aquila Basket che ieri hanno portato a casa la vittoria del campionato e la promozione in serie A.
Moltissime le persone che si sono portate in Largo Carducci per congratularsi con i neo promossi. A scattare foto, a chiedere autografi, a conoscere i progetti per il futuro. Insomma, il successo è contaggioso e richiama altri successi.
Qualcuno ha chiesto «Come avete fatto?»: come dire che riteneva impossibile un risultato del genere.
Il nostro giornale ha registrato la vittoria dell’Aquila Basket passo a passo e merita ricordarlo perché riporta le tappe di un crescendo di aspettative e di voglia di fare gioco di squadra.
Il primo articolo che abbiamo pubblicato sul basket avrà contato sì e no 30 lettori. L’ultimo, quello di ieri, che ha riportato la strepitosa vittoria, ne ha contati ben 3.000.
Da parte nostra la pazienza di abituare i lettori a seguire la squadra di casa, a interessarli a questa relativamente nuova disciplina per la città. Da parte di Aquila Basket la capacità di alimentare costantemente l’interesse con i loro risultati e le loro prodezze.
In poche parole, noi ci abbiamo lavorato, ma di sicuro loro ci hanno dato tanto ottimo materiale per i nostri lettori.
Il basket è uno sport che fino all’ultimo secondo fa tenere il fiato sospeso al pubblico. Un risultato può cambiare proprio anche nell’ultimo canestro, come hanno dimostrato molte partite, perse o vinte per pochissimi punti. Ma questo è appunto la spettacolarità del gioco.
Per poter giungere a questo risultato, comunque, il merito va al presidente Longhi, perché è riuscito a mantenere sempre i piedi per terra e a conquistarsi gli sponsor uno alla volta così come ha fatto con il pubblico.
Adesso il lavoro si fa più difficile, perché la prima serie è molto ma molto più impegnativa.
«Progetti? – Ci risponde Longhi. – Il metodo è lo stesso. Non pensiamo a quello che avremo, ma a quello che c’è. Se tutti ci credono, andremo sempre avanti. Insieme si va dappertutto.»