Piano territoriale per la Valle di Gresta e il Bondone
Fra i tanti argomenti in Assemblea di Comunità anche la proposta della linea ferroviaria tra Rovereto e l’Alto Garda

Antica ferrovia Rovereto Mori Riva Arco.
L’adesione al biodistretto per la Val di Gresta, l’approvazione dell’accordo che attiva la rete di riserva del Bondone e l’adozione del documento preliminare al Piano territoriale della Vallagarina, sono alcuni degli argomenti affrontati nell’ultima seduta dall’Assemblea della Comunità della Vallagarina.
BIODISTRETTO
Se parla da anni, ora è una realtà. Il Biodistretto della Val di Gresta è un distretto rurale ed agroalimentare di qualità, caratterizzato dalla presenza preponderante di superfici agricole coltivate con il metodo biologico.
L’idea di costituire un biodistretto anche in Val di Gresta ha coinvolto i Comuni di Mori, Ronzo Chienis ed Isera, la Comunità di Valle della Vallagarina, l’Azienda di Promozione Turistica, il Consorzio Val di Gresta, il Comitato Mostra Mercato, la Cassa Rurale e Trentino Sviluppo, coordinati dalla Provincia di Trento.
BONDONE
La Comunità della Vallagarina ha aderito all’accordo per l’attuazione della Rete delle Riserve del Bondone che è stata allargata ai comuni limitrofi di Terlago, Garniga, Cimone, Terme, Villa Lagarina e Trento.
L’obiettivo della rete è la salvaguardia della cosiddetta «connettività ecologica del territorio».
I primi passi concreti per realizzarla muovono dall’istituzione delle Reti di Riserve, introdotte con la legge provinciale 11/2007 allo scopo di valorizzare la biodiversità attraverso una sua gestione decentrata che coinvolga le comunità territoriali.
Attivare la partecipazione diretta delle comunità locali, infatti, apre scenari di grande interesse per arrivare a un ruolo decisivo nella definizione delle linee guida di strategia alla conservazione, valorizzazione e promozione dei beni ambientali presenti sul territorio.
È quanto sta accadendo anche alla «montagna di Trento».
PIANO TERRITORIALE
Il presidente Stefano Bisoffi ha raccontato i molti passaggi effettuati dal piano territoriale elaborato dalla Comunità della Vallagarina.
«Abbiamo voluto sin dagli inizi adottare un percorso partecipato con il coinvolgimento di tutti i soggetti attori del territorio.»
Un metodo che ha coinvolto tutti i portatori di interesse (i Comuni, le categorie economiche, i sindacati, le scuole, i musei, gli istituti di credito…), un lavoro – ha spiegato Bisoffi – iniziato nel 2011 che oggi arriva alle tappe delle varie approvazioni e che sarà lo strumento di base per le future scelte.
In questi anni di lavoro si sono svolti innumerevoli incontri, tavoli sui singoli temi, passaggi nelle conferenze dei sindaci e così via per arrivare a un focus sulla Vallagarina, comprensivo dei punti di forza e di debolezza del territorio.
Il piano è a 360 gradi e si occupa sia delle tematiche ambientali che produttive, economiche, turistiche, sociali e urbanistiche.
L’obiettivo punta a uno sviluppo pianificato della valle.
Il documento ha il merito – come sottolineato da molti consiglieri in Assemblea – di tracciare uno sguardo d’insieme sulla Vallagarina e di lavorare con piani stralcio su particolari tematiche, come nel caso della viabilità (a cui seguirà un piano stralcio per le grandi strutture commerciali e uno per le aree agricole di pregio).
VIABILITÀ
A parlare di mobilità (studio Caire) è intervenuto il tecnico della Comunità architetto Piccioni, partendo dal dato che il 70% del traffico della valle si ferma a Rovereto.
Per capire i carichi di traffico ma soprattutto per avere chiaro la stretta connessione tra la Vallagarina e Rovereto un po’ di dati: 45 mila spostamenti al giorno (30.600 per lavoro e 14,700 per studio) che diventano 83mila se si somma l’autostrada, il 63% si muove con mezzo proprio (solo il 17% usa il trasporto pubblico e il 20% va a piedi o in bici).
Dalle statistiche degli incidenti emerge che i nodi di Rovereto sono: piazzale Orsi, zona stadio, via Barattieri con via Vittorio Veneto e la zona via Zocchi, viale Vittoria.
Dal dato sui parcheggi di Rovereto emerge come la città sia attrattiva di giorno per poi svuotarsi la sera, 4400 auto in sosta al mattino che poi spariscono.
Il piano nel tracciare delle forme di mobilità alternativa rispetto alle tradizionali infrastrutture propone tra l’altro il ripristino delle stazioni FS dismesse nel tratto Avio – Trento per creare una «metropolitana di superficie» come alternativa di trasporto; l’utilizzo gratuito dell’autostrada nella tratta Rovereto Sud – Rovereto Nord (possibilmente estesa fino a Trento Sud); il collegamento Mori – Alto Garda in cui si innesta anche la proposta della linea ferroviaria tra Rovereto e l’Alto Garda, che potrebbe attirare i turisti del lago verso la città che spesso sono scoraggiati dal traffico lungo la strada (con stazione a Mori Stazione per non gravare ulteriormente su quella roveretana).
Molte e articolate le discussioni da parte dei consiglieri dell’assemblea che al termine hanno approvato il documento.