Qui non si tratta di scegliere il
fornitore più conveniente tra quelli sul mercato.
La decisione presa dal CdA della Famiglia di Aldeno e Mattarello
impone qualche riflessione in più, pur nella consapevolezza che le
scelte prese in autonomia dalle cooperative sono legittime e
rispettabili.
Invitiamo i soci a partecipare numerosi all'assemblea di venerdì
prossimo, con tutte le informazioni per poter decidere con senso di
responsabilità, nella consapevolezza della portata strategica e
storica della loro decisione.
Il Sait non è infatti un fornitore qualunque, è una parte del
sistema, una delle colonne su cui si fonda il sistema cooperativo
del consumo, che è fatto di cooperative di consumatori e del loro
consorzio, costituito proprio dalle famiglie cooperative nel
lontano 1899 e da allora sempre migliorato e cresciuto fino a
diventare, come é ora, una moderna piattaforma logistica che
garantisce forniture puntuali in ogni piccola zona del Trentino,
una rete efficiente e a prezzi competitivi.
È utile ricordare che le Famiglie Cooperative sono comproprietarie
di Sait, ed hanno votato all'unanimità qualche anno fa la
realizzazione del nuovo magazzino, approvando quindi un importante
e strategico investimento da 60 milioni di euro, cui i soci sono
impegnati in solido a contribuire anche dal punto di vista
finanziario.
Per contro, la stessa Famiglia Cooperativa di Aldeno e Mattarello
sta utilizzando per i propri progetti di crescita gli strumenti
finanziari messi a disposizione dal sistema.
Il Sait ha dato prova di efficienza contribuendo a realizzare
risultati economici delle Famiglie Cooperative soddisfacenti,
sicuramente in controtendenza rispetto al resto d'Italia, con un
incremento di fatturato che si attesta attualmente sul 2,1% su base
annuale.
La politica di sconti e di prezzi competitivi unita alla qualità
dei prodotti a marchio Coop attuata dal Sait è un elemento di
grande valore per il Trentino, cui le Famiglie Cooperative con la
propria professionalità e conoscenza del territorio conferiscono
ulteriore valore aggiunto.
Ma la missione del Sait va oltre l'aspetto puramente economico. Far
parte di un sistema significa condividerne obiettivi ed ideali,
fare proprie le esigenze di servire al meglio una comunità,
rinunciando ad interessi individuali per abbracciare quelli ben più
vasti del bene comune e della solidarietà.
Questo è un patrimonio che ci portiamo dentro, e nessuno riuscirà
ad espropriarlo.
Questi non sono tempi di divisioni.
Occorre mantenere i nervi saldi, rispolverare ogni giorno il
principio dell'unità che é la vera forza da sempre espressa dal
movimento cooperativo trentino.
Proprio in un momento in cui la crisi morde i bilanci di tante
famiglie, il cambiamento può apparire come un segno di speranza in
tempi migliori, di accattivante e moderna bacchetta magica
risolvi problemi.
Non è così, la bacchetta magica non ce l'ha nessuno.
Mi si dirà che cambia poco perché la Dao è pur sempre una
cooperativa, e per giunta iscritta alla Federazione.
Non credo si possa condividere da parte di un nostro socio una
politica di acquisizioni che rischia di indebolire il
sistema anziché fortificarlo.
Nella cooperazione c'è posto per tutti, ma ognuno deve fare bene il
proprio mestiere nell'ambito del proprio ruolo.
Credo che la disponibilità all'accoglienza dimostrata da
Dao nei confronti di alcune cooperative sia molto compatibile con
un sistema di mercato liberista e senza scrupoli, assai poco invece
con il sistema cooperativo solidale e partecipativo.
Non possiamo fermarci all'oggi, ma guardare l'orizzonte del lungo
periodo, consapevoli che quello che oggi si costruisce - o si
demolisce - avrà effetto sulle generazioni che ci seguiranno.
Per questo i soci saranno chiamati ad una responsabilità grande:
non pensare solo a loro stessi ma ai loro figli e nipoti.
Diego Schelfi
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