Presentati i dati di bilancio della cooperazione di consumo

Le Famiglie Cooperative in zone turistiche chiudono il bilancio in sostanziale tenuta

Fedrizzi, Schelfi, Dalpalù e Angeli.

Sostanziale tenuta per le sedici Famiglie Cooperative collocate in zone turistiche che hanno chiuso il bilancio il 30 settembre e il 31 ottobre scorsi.
Rappresentato oltre il 30% del fatturato totale di questo comparto della Cooperazione Trentina.
Il quadro è stato presentato, ieri pomeriggio durante il comitato tecnico, da Renato Dalpalù, vicepresidente della Cooperazione Trentina, e da Giuseppe Fedrizzi, responsabile del settore consumo della Federazione.
«Il fatturato al netto Iva ha raggiunto i 126 milioni di euro con una leggera flessione rispetto allo stesso dato di dodici mesi prima – ha spiegato Fedrizzi - Il calo complessivo è stato del 2,24% dovuto ad alcuni fattori. Innanzitutto alla generalizzata crisi dei consumi, conseguenza della situazione economica ben nota che grava su un numero sempre maggiore di famiglie. Ma anche a una doppia stagionalità tutt’altro che favorevole riassumibile, in sintesi, nell’inverno molto nevoso e nell’estate particolarmente ricca di pioggia che hanno tenuto lontano ospiti e turisti.»
 
Nonostante questo le cooperative di consumo sono riuscite a condurre in porto un anno non facile confermando il piano di investimenti per 5 milioni e mezzo di euro: hanno permesso di modernizzare ulteriormente la rete di vendita.
Sotto controllo anche i costi di esercizio, in particolare riguardo al personale.
«Un importante risultato - ha commentato Renato Dalpalù - riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali. Un dato non scontato in un periodo come questo. Da aggiungere anche che le Famiglie Cooperative, pur evidenziando un risultato economico di sostanziale pareggio, hanno versato oltre mezzo milione di euro di imposte.»
La situazione finanziaria è stabile e ha permesso di affrontare con mezzi adeguati mesi impegnativi.
«La solidità  – è stato detto – viene espressa dal patrimonio netto di oltre il 51%.»
«Per il futuro occorrerà ragionare su una riduzione del numero di cooperative, che avverrà gradualmente assecondando un processo volontario di aggregazioni che potranno, se ben motivate, portare ad una maggiore solidità delle singole cooperative e quindi dell'intero sistema», ha aggiunto Dalpalù.