Sara, Lisa, Sabina: prosit! – Di Giuseppe Casagrande

Si chiude un anno ricco di soddisfazioni per Villa Corniole, l'azienda di Verla di Giovo tutta al femminile con Maddalena (la mamma) e le tre figlie protagoniste

Giuseppe Casagrande consegna la clessidra d'oro a Maddalena Nardin - Foto Renato Filippi.
 
Salisà, Salesà sono due parole dialettali, la prima veneta, la seconda trentina. Identificano il selciato o pavimentazione lastricata a porfido.
Ai buongustai, gaudenti ed impenitenti come il sottoscritto, ricordano un famoso ristorante di Conegliano (Al Salisà) e una pizzeria di Povo (Salesà).
Indovinello: se aggiungo una terza parola: Salìsa con accento tonico sulla penultima, che cosa rispondereste? Sarà una variante dialettale risponderà qualcuno.
Nossignori. Salìsa - e a questo punto devo chiamare in causa i cultori di Bacco - altro non è che l'acronimo, meglio le lettere iniziali di tre splendide fanciulle: Sara, Linda e Sabina che hanno voluto imprimere il loro marchio sulle etichette delle bollicine della cantina di famiglia, Villa Corniole, di Verla di Giovo.
 
Una cantina a conduzione familiare dove le quote rosa sono preponderanti: accanto al trio Salìsa, infatti, a condurre le danze è una donna del vino: Maddalena Nardin. Ma ci sarà pure un marito e un papà chiederà qualcuno. Sissignori, Onorio Pellegrini, ma lui se ne sta tranquillo in disparte, meglio in campagna e in cantina.
A tutto il resto (commercializzazione, marketing, pubbliche relazioni) ci pensano le sue donne che, alla faccia della pandemia, possono festeggiare un anno ricco di soddisfazioni e di riconoscimenti nazionali e internazionali.
 

Maddalena Nardin con le figlie Sara, Linda e Sabina Pellegrini - Foto Renato Filippi.
 
Nel prestigioso palmarès 2021 meritano sicuramente di essere evidenziate le due medaglie conquistate dalle bollicine della casa: l'oro con il Trentodoc Brut Salìsa millesimato 2017 e l'argento con il Trentodoc Salìsa Dosaggio Zero millesimato 2016 al The Champagne & Sparkling Wine Competition di Londra, un vero e proprio campionato del mondo delle bollicine che ha visto l'Italia imporsi sulle grandi "maison" dello Chamapagne con 58 medaglie d'oro contro le 52 dei cugini francesi.
 
Di particolare prestigio, inoltre, l’inserimento tra i cento migliori vini e vignaioli d'Italia della Guida curata dal campione dei sommelier Luca Gardini e dal giornalista Luciano Ferraro. A conquistare i due esperti, in particolare, è stato il Teroldego Rotaliano Pietramontis, monovarietale che nasce nella Piana Rotaliana, a riprova di quanto anche in questo territorio l’azienda sia stata capace di esprimere al meglio la propria identità.
 
Villa Corniole è stata poi segnalata tra i protagonisti dell'edizione 2022 della Guida Vini Buoni d'Italia del Touring Club Italiano che valorizza i vini da vitigni autoctoni privilegiando le radici locali, il territorio e la tipicità.
Nello specifico, anche in questo caso, è stato apprezzato il Teroldego Rotaliano Pietramontis insieme al Cimbro Rosso (blend di Teroldego e Lagrein).
Ad affiancarli, i due Trentodoc Salìsa – Brut e Zero – che hanno ricevuto le 4 stelle e il Pergole Teroldego Rotaliano che ha ottenuto la Corona d'oro, massimo riconoscimento della Guida.
 

Maddalena Nardin con l'enologo Mattia Clementi - Foto Renato Filippi.
 
Quattro, inoltre, i riconoscimenti dalla Guida francese Gilbert&Gaillard che ha assegnato 92 punti al Kròz Bianco, caratteristico blend di Chardonnay e Müller Thurgau, e al Sagum Pinot Nero, l’ultimo nato di Villa Corniole, che nel suo primo anno di lancio ha già saputo conquistare sia gli esperti del settore che i consumatori finali.
Altri riconoscimenti: novantun centesimi al Pinot Grigio Ramato Pietramontis, amato dal mondo della ristorazione, e novanta centesimi al Salìsa Brut Trentodoc.
 
Ottimi punteggi anche dalla Guida Falstaff, prestigiosa rivista enogastronomica austriaca: in questo caso il Pinot Grigio Ramato Pietramontis ha ottenuto 93 punti, il Pinot Nero Sagum 92 punti, il Lagrein Pietramontis 91 punti, lo stesso punteggio assegnato ai due Trentodoc Salìsa Brut e Zero.
 
Ma i riconoscimenti non finiscono qui: Decanter ha premiato il Teroldego Rotaliano Pietramontis con la medaglia di bronzo, mentre al Concorso internazionale di Cembra il Müller Thurga Pietramontis cha conquistato la medaglia d'oro.
 

Le tre sorelle… SaLiSa.
 
Un successo da festeggiare con le bollicine di casa che negli ultimi anni hanno rappresentato un fortissimo traino e su cui la cantina sta continuando a investire, su spinta delle giovani figlie che per prime hanno creduto in questo progetto, tanto che l'etichetta dello spumante, Salìsa, rappresenta ormai il “business core” dell'azienda.
 
«Siamo davvero felici di questi riconoscimenti – hanno commentato Linda a Sabina Pellegrini coinvolte a 360 gradi in azienda – premiano il lavoro dei nostri genitori e ci stimolano a proseguire su questa strada, fatta di una costante ricerca della qualità e della migliore interpretazione del territorio.
«Conferme – hanno proseguito – che ci arrivano anche dal grande apprezzamento che registriamo sia sul nostro canale e-commerce, che conta sempre più accessi, sia durante le nostre visite in cantina, cresciute moltissimo soprattutto in questo ultimo anno.
«Ci vengono a trovare moltissimi enoappassionati, che considerano Villa Corniole punto di partenza o ultima tappa di un viaggio in Valle di Cembra, di cui ci viene riconosciuto di interpretare al meglio la viticoltura eroica, o nelle vicine Valli di Fiemme e Fassa, ma sempre più anche da fuori regione e dall’estero.
«Condivisioni e passaparola fanno il resto, tanto che riceviamo sempre più richieste dei nostri prodotti sia da diverse regioni italiane che dall’estero.»

E allora, in alto i calici. Prosit.

Giuseppe Casagrande – [email protected]