La leggenda degli Harlem Globetrotters al Festival dello Sport

Più di 1.500 spettatori si sono entusiasmati alla Blm Group Arena a vedere un assaggio dell’esibizione che terranno a Trento il 7 aprile 2020

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Giocolieri della comicità, con una palla a spicchi in mano… Ma anche sul collo, dietro la schiena, sotto una gamba, persino sul naso.
Gli Harlem Globetrotters hanno entusiasmato più di 1.500 spettatori alla Blm Group Arena nella terza giornata del Festival dello Sport.
Un assaggio dell’esibizione che terranno a Trento il 7 aprile 2020.
Coinvolgenti, dissacranti, spettacolari, hanno dimostrato come lo sport sia allegria e il basket un gioco… contagioso.
 
Questa volta il palco è stato allestito al centro della Blm Group Arena. E ci sono saliti coach Sweet Lou Dunbar e tre funamboli della squadra di basket più pazza del mondo, gli Harlem Globetrotters, squadra-spettacolo degli afroamericani, nata nel lontano 1927, prima dell’NBA, che è del 1946, e protagonista di gare ed esibizioni in oltre 120 Paesi del mondo.
Al Festival dello Sport sono stati accolti e presentati da «The Coach» Dan Peterson, che ne ha raccontato la storia, grazie ad alcuni video.
Introdotti dall’intervista dei giornalisti della Gazzetta Davide Chinellato e Simone Sandri, si sono poi esibiti in palleggi al limite delle leggi della fisica, sottomano, acrobazie con il pallone sulle dita, sulla testa.
Veri giocolieri della palla a spicchi, che in un secolo di storia sono riusciti a introdurre i loro numeri anche nel basket agonistico, come l’alley oop.


 
Capaci di coinvolgere bambini e adulti nelle loro gag, gestite con doti teatrali di sicuro effetto. E lo hanno dimostrato anche a Trento.
Dopo aver posato il microfono e fatto parlare, come solo loro sanno fare, la palla a spicchi.
Con le loro doti atletiche, l’affiatamento, la coordinazione, l’abilità, ma anche la grande umanità espressa nelle spassose gag, basate su improvvisi cambi di mano, palleggi da sdraiati e in movimento sulla schiena, ma anche in ginocchio, senza mai perdere il controllo della palla e scherzando insieme al pubblico.
Scooter Christensen detiene un record: far roteare la palla sul naso per quasi 8 secondi.
«Mi sono allenato tanto – ha confidato al pubblico – e mi sono persino ustionato il naso perdendo sangue…»
 
Mentre Handles Franklin ha raccontato di essersi innamorato degli Harlem guardando un cartone animato ed è riuscito a coronare il suo sogno di giocarvi.
Tanto che il pubblico ha tributato loro, alla fine dell’esibizione, un vero e proprio abbraccio, oltre al meritato applauso.
Coach Dunbar ha spiegato che gli Harlem hanno una squadra di scout che girano il mondo per reclutare i migliori giocatori afroamericani.
Carisma, personalità, abilità, a servizio dell’allegria e della gioia dello sport.