Cartoline da Jesolo: «La bellezza abita in piazza» – Di Bruno Lucchi

La (S)Cultura del 900 nelle piazze di Jesolo, fino al 30 settembre – Le mie opere in un percorso cittadino assieme alle sculture di Manzù, Messina e Perez

Giacomo Manzù.
 
 La bellezza abita in piazza  
Credo nella forza della bellezza?
Come tutte le storie di vita, anche la mia è una storia unica.
Non sono nato scultore. Sono diventato.
Figlio di un ferroviere e di una casalinga.
La mia città natia non è Carrara, ma Levico Terme.
La mia gioventù non l'ho vissuta in Val Gardena.
Nella mia vita, nulla lasciava presagire il mio futuro di artista.
Da giovane, cercavo di uscire da un labirinto di idee, sogni, speranze.
Feci di tutto, anche il portalettere.
Ultimo - di questi lavori - il ceramista, con buoni frutti e molte soddisfazioni.
E, intanto, disegnavo. Tutto. Ovunque.
Spinto dalla passione. Dall'istinto. Dalla curiosità.
Crescendo decisi di spendere tutte le mie energie alla realizzazione di un sogno:
diventare pittore.
 
Credo nella forza della bellezza?
La vita di artista è un'avventura. Una sfida.
Un viaggio continuo tra studio, forma, ricerca, curiosità.
Anche coraggio.
Così decisi, con Graziella, di aprire una galleria d'arte.
Un passo coraggioso, che ci permise di conoscere artisti, critici, galleristi;
di partecipare a fiere d'arte e visitare diverse mostre.
Due, di queste mostre, mi dettero il passepartout per rientrare nel mondo dell'arte,
cambiando totalmente le nostre vite: la mia e quella di Graziella.
La prima a Castel Ivano (Tn) protagonista Luigi Mainolfi;
l'altra al Forte Belvedere, Firenze: Giuliano Vangi.
Mainolfi, mi ha insegnato che alla terracotta si poteva infondere poesia. Trasformarla in materia viva, renderla luminosa.
Vangi, artista dalla mano particolarmente creativa, mi fece fare pace con la figura umana.
È dalle conoscenze reciproche, da quello che si apprende dagli altri,
che può nascere qualcosa di nuovo. Di personale.
 
Credo nella forza della bellezza?
Ho chiesto a Google il significato della parola «Arte».
Mi ha risposto:
«Qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva.»
È una definizione che mi convince soprattutto pensando ai maestri scultori del secolo scorso:
Medardo Rosso, Arturo Marini, Marino Marini, Giacomo Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez. Sono questi i nomi che mi hanno contagiato e avviato ad una «vita da precario» nel mondo fantastico della scultura.
Lo scultore lavora sempre. A qualsiasi ora del giorno e della notte pensa, cerca, crea, desidera, sperimenta, indaga, immagina, esplora.
Nella mia (nostra) vita si vive così e qualcosa in più: si sogna.
Quando, durante l'allestimento della mostra en plein air a Pordenone, l'Associazione FAIarte mi ha proposto di esporre le mie opere in un percorso cittadino a Jesolo con le sculture di Manzù, Messina e Perez mi son detto:
«La vita d'artista è sempre sorprendente».
L'arte, con la sua magia, porta l'artista in luoghi dove mai avrebbe immaginato di arrivare.
Credo nella forza della bellezza?
 
Il curatore della mostra «La (S)Cultura del 900 nelle piazze di Jesolo», Alberto Fiz, scrive nel catalogo:
«[…] gli scultori abitano per qualche mese la città e ne modificano la percezione conducendo il turista o il passante ad interrogarsi sull'ambiente… a girare intorno alle sculture in base ad un movimento che non coinvolge solo l'opera plastica, ma il passaggio stesso, liberando lo sguardo dall'indifferenza»
Le sculture sono presenze, abitano lo spazio e costringono le persone che abitualmente, vivono quello spazio - quelle piazze - a prospettive diverse.
L'esperienza di Trento del 2014, nel nuovo quartiere delle Albere e al Muse, con la mostra antologica «Lo spazio abitato» me lo ha confermato.
Molte persone mi hanno confidato che, dopo aver smontato la mostra, il quartiere era ritornato ad essere vuoto. Disabitato.
 
E viene così il momento di rispondere alla domanda.
Credo nella forza della bellezza?
Tra le mie mani vedo fiorire ogni giorno misure, armonie, forme.
Cerco di dire le cose che voglio dire,
dando loro forma attraverso le mie mani.
È vero la scultura è ferma. Immobile. E' lì e basta.
Guardarla è quello che si può fare.
Ma non dimentichiamo che la scultura gioca con il sole,
disegna ombre,
riverbera la propria bellezza sullo sguardo di chi guarda.
Ridisegna lo spazio. Muta l'orizzonte quotidiano.
Genera stupore.
L'arte arricchisce le nostre vite.
Aggiunge vitalità alla città.
 
Ad impreziosire la città di Jesolo,
dal 20 giugno e per tutta l'estate,
c'è un percorso dedicato alla bellezza.
Un alfabeto di forme e armonie.
Emozioni sparse, per vie e piazze.
 
Ognuno le interpreti come sa,
come può, come vuole.
 
Sì, Credo nella bellezza,
nella sua forza,
perché è capace di far sorridere una città.
 
Bruno Lucchi

Bruno Lucchi
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
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Giacomo Manzù


 

 

 

 

 
Francesco Messina
 

 

 

 

 
Augusto Perez.