Panizza ad Amras, per ricordare i caduti di tutte le guerre
Celebrata ieri la cerimonia al cimitero del sobborgo di Innsbruck

Ieri, come tutti gli anni, il
cimitero di Amras, presso Innsbruck, ha accolto la tradizionale
manifestazione commemorativa internazionale in ricordo dei caduti
di tutte le guerre organizzata dalla sezione tirolese della Croce
Nera Austriaca e dal Comando militare del Tirolo.
Erano presenti numerose delegazioni militari e dell'associazionismo
civile, compagnie d'onore degli eserciti austriaco, germanico e
italiano, Schützen, associazioni di reduci, studiosi e amici del
sodalizio austriaco, impegnati nella conservazione della memoria
dei caduti.
L'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco
Panizza è intervenuto in rappresentanza della Provincia autonoma di
Trento, accompagnato da altre autorità trentine, tra le quali i
sindaci di Ledro e di Mezzolombardo, il vicesindaco di Peio e
Annemarie Wieser Cattani, delegata del Trentino per la Croce
Nera.
«Tra nazioni che si sono contrapposte in guerra, oggi siamo in
questo luogo per portare avanti quel percorso di collaborazione che
ci sta facendo vivere da oltre 60 anni in pace. - Ha detto
l'assessore provinciale Franco Panizza alle numerose rappresentanze
che, ogni anno, partecipano alla cerimonia. - Dobbiamo fare in modo
di costruire relazioni e di recuperare i legami storici fra le
nostre diverse comunità per proseguire sempre più convinti in
questo progetto di pace fra i popoli.»
La commemorazione si era aperta al di fuori delle mura cimiteriali,
con la rassegna delle bandiere eseguita dal tenente colonnello
Felix Rescht e dal deputato al parlamento di Vienna Georg
Kreuschnigg, per poi spostarsi all'interno del cimitero, con il
saluto del presidente dell'Ufficio tirolese del sodalizio Hermann
Hotter e la messa ecumenica.
Il vescovo Manfred Scheuer, nel suo discorso commemorativo, ha
invitato a riflettere sui 65 anni di pace che l'Europa sta vivendo,
ricordando le guerre che affliggono tuttora il mondo.
«La pace è un bene fragile, commemorare è un lavoro d'amore e un
dovere umano.- Ha detto il vescovo. - Per questo la memoria dei
caduti è un compito sacro che serve la pace. Le minacce attuali
della pace si sconfiggono con una solidale cooperazione sociale
mondiale.»
Accompagnata dalle note della banda militare tirolese eguidata dal
maestro tenente colonnello Hannes Ampfolterer, la cerimonia è
proseguita con le salve di fucile eseguite dagli Schützen di Pradl
e dalla compagnia d'onore dei Tiroler Kaiserjäger.
Successivamente le delegazioni si sono dirette verso i monumenti
che ricordano le nazionalità dei caduti sepolti nel cimitero di
Amras, italiani, tedeschi, russi e ucraini, presso i quali sono
state deposte delle corone.
Nell'ala dedicata ai militari italiani, il consigliere
dell'Ambasciata italiana Fabrizio Inserra ha portato il suo
saluto.
«Questa è una cerimonia che vuole i nostri popoli affratellati nel
dolore dei caduti, tutti mossi da nobili ideali e fratelli nella
morte.»
Inserra si è soffermato sull'importanza di questa cerimonia, monito
per l'Europa a proseguire nel cammino della pace.
Il gruppo trentino si è infine recato al monumento eretto ed
inaugurato lo scorso anno in memoria dei caduti trentini della
Grande Guerra, combattenti sotto l'esercito austro-ungarico, con il
saluto del presidente del Circolo Michael Gaismayr Stefano Frenez e
dell'assessore provinciale Franco Panizza.
Quest'ultimo ha sottolineato gli straordinari passi avanti fatti da
quando si avanzò l'ipotesi di ricordare i caduti con un monumento
nel cimitero di Amras.
«Questo monumento porta inciso il numero 10.501 su una lastra
mobile, poiché questa era la stima approssimativa che avevamo sui
Trentini caduti durante il primo conflitto mondiale nelle file
dell'esercito austro. - Ha ricordato Panizza. - Oggi sappiamo che
questo numero è ben superiore, oltre gli 11.400. Lo scorso anno
abbiamo realizzato il Memoriale dei caduti e oggi disponiamo di un
archivio consultabile on line.»
L'assessore provinciale ha poi ricordato le prossime cerimonie.
Il 1° novembre a Trento, per inaugurare il restaurato monumento
funebre del cimitero che ricorda i caduti del capoluogo, e a metà
maggio del 2011 nella Repubblica Ceca assieme agli amministratori
del Comune di Ledro per visitare i cimiteri della Galizia, dove
molti trentini sono sepolti, ed inaugurare altri importanti
lavori.»
Sul monumento ai caduti del Trentino si è soffermato anche il
consigliere Elmar Pichler Rolle, intervenuto in rappresentanza
della Provincia autonoma di Bolzano.
«Il numero dei caduti trentini è superiore a quello dei caduti
sudtirolesi, a testimonianza di quanto ha sofferto la comunità
trentina in quel drammatico periodo - ha commentato il consigliere
altoatesino. - È importante conoscere la storia e i suoi messaggi,
primo fra tutti l'importanza di stare insieme e imparare a
convivere anche con compromessi che talvolta possono venir
contestati.»
La manifestazione si è conclusa presso la Standschützenkaserme di
Innsbruck, dove la delegata per il Trentino della Croce Nera,
Annemarie Wieser Cattani, è stata insignita di una onorificenza dal
presidente della Croce Nera Heinrich Scholl.