Inaugurato nel carcere di Trento l’anno scolastico 2010/2011
La buona volontà sta emergendo, anche se le condizioni di lavoro e di studio sono davvero difficili

Oggi è stato inaugurato l'anno
scolastico 2010-2011 che si svolgerà presso la Casa Circondariale
di Trento.
Ne è seguita una conferenza stampa all'interno del carcere, nel
corso della quale ci sono state spiegate alcune cose.
Per quanto riguarda di dati relativi ai detenuti, rinviamo
all'articolo che abbiamo pubblicato in agosto, raggiungibile
tramite questo link.
Per quanto riguarda i contenuti, ecco quanto vale la pena
riferire.
Lo studio è un'attività del tutto facoltativa, tuttavia la metà dei
detenuti frequenta regolarmente i corsi organizzati all'interno
dell'istituto.
Regolarmente è una parola un po' grossa, dato che molti si
trovano costretti a cominciare nei corsi già avanzati, mentre altri
devono lasciare gli studi o perché trasferiti altrove o perché
hanno fortunatamente finito di scontare la pena.
Per questa ragione, i corsi tendono ad essere monotematici, al fine
di consentire a coloro che studiano di non perdere il bagaglio
culturale acquisito a causa di mutamenti della vita carceraria.
Gli studi sono principalmente volti ad insegnare la lingua
italiana, anche perché (come indicato nel citato articolo
dell'agosto scorso) sono molti gli stranieri.
Per la precisione, su 188 detenuti frequentanti, solo 47 sono
italiani. Gli altri provengono da 19 paesi diversi.
I corsi di italiano partono da zero, ma arrivano anche al settimo
livello, quello che consente di dare il patentino di straniero
all'estero.
Alcuni, purtroppo, sono analfabeti. Il più delle volte perché
l'alfabeto di casa loro era diverso da quello occidentale, ma ci
sono dei casi dove proprio il detenuto non ha mai imparato a
leggere e a scrivere.
C'è un ottimo corso di scuola media, che ha registrato 14 frequenze
e un diplomato.
La scuola superiore che al carcere di Trento funziona meglio è il
corso per geometri.
Oggi abbiamo conosciuto un detenuto che ha recentemente ottenuto il
diploma da geometra, avendo superato con successo l'esame di stato,
grazie a una commissione venuta apposta a esaminarlo nel carcere di
via Pilati.
Era fiero di aver ottenuto la maturità e sta consigliando i
colleghi a seguire lo stesso corso con impegno.
L'Assessore provinciale Dalmaso e la direttrice del carcere
di Trento, dott.ssa Forgione.
Nella foto sotto il titoolo, il Registro della scuola di
Via Pilati, 6.
Nella foto in basso, Marta Dalmaso parla ai detenuti.
Viene svolto anche un corso di informatica di base, ma si dà spazio
anche a corsi di educazione alla salute, di pittura e di
mosaico.
Ben 22 detenuti hanno seguito il corso di acconciatura.
Sono stati finanziati da Consolida nove corsi di formazione
professionale.
Ovviamente sono stati attivati corsi che aiutano i detenuti a
comprendere le dinamiche delle dipendenze e a come resistere alle
tentazioni.
C'è un laboratorio teatrale con 14 detenuti frequentatori
Non vengono usati dei libri di testo, ma non perché manchino i
fondi. Il più delle volte il corso viene creato su misura
dall'insegnante, il quale è generalmente dotato di una grande
sensibilità che va molto più in là della semplice didattica.
La logistica per l'insegnamento in Via Pilati è decisamente messa
male. Le sale che chiamano aule non sono più grandi di 16
metri quadrati (4x4).
Oggi il riscaldamento non funzionava, ma quel che è peggio è che
non andava neanche l'impianto elettrico. Risultato, niente uso del
computer e l'impiego di solo metà dell'illuminazione per non far
saltare le sicurezze.
Stanno attendendo l'elettricista.
L'Assessore provinciale all'Istruzione Marta Dalmaso ha inaugurato
l'anno scolastico spendendo parole di conforto, ricordando come
l'istruzione sia l'unico patrimonio che un uomo possiede senza
temere che qualcuno possa mai portarglielo via.
Si è augurata che il prossimo anno scolastico venga inaugurato
presso il nuovo carcere di Spini di Gardolo, dove lo spazio è
decisamente superiore (e la vita più dignitosa).
Abbiamo parlato anche con gli studenti e ci siamo resi conto di
come, al di là delle mura, ci sia un mondo completamente diverso
dal nostro, che ha bisogno del nsotro. Un mondo che merita tutte le
attenzioni della società libera, perché è solo così che può anche
definisri Civile.
La direttrice del carcere di Trento, dottoressa Antonella Forgione,
ha ringraziato per quanto fa la pubblica amministrazione del
Trentino. E, se non ha potuto confermare che il trasloco nel nuovo
carcere possa avvenire totalmente entro il mese di novembre (come
scritto da un quotidiano locale), ha assicurato che entro la fine
dell'anno sarà tutto a posto e funzionante nella casa circondariale
di Spini di Gardolo (vedi
articolo sul nuovo carcere).
«Questo perché, - ha detto la dottoressa Forgione, - il
Dipartimento delle Carceri e il Ministero della Giustizia hanno
assegnato al carcere di Trento 25 nuovi agenti di custodia.
Attualmente stanno finendo uno stage di apprendistato presso altre
strutture.»
Alla nostra domanda se 25 agenti siano sufficienti per la nuova
struttura, sorridendo amaramente ha risposto di no.