«Grande Guerra»: Il Forte di Cadine, restaurato, torna a vivere
Due anni di lavoro per recuperare e in parte ricostruire il forte, che a breve ospiterà il Centro di informazione del sistema delle fortificazioni trentine
Alle 16, alla presenza delle
autorità e dei funzionari e tecnici della Soprintendenza per i beni
architettonici della Provincia autonoma di Trento, sono stati
ufficialmente presentati i lavori di restauro del Forte di Cadine
«Strassensperre Bus di Vela, un passo significativo all'interno del
programma di recupero del patrimonio storico della prima guerra
mondiale.
Il forte è posto a chiusura della stretta ed angusta valletta del
Vela, collocato a cavallo della strada che scende verso Trento da
Cadine. Faceva parte assieme al Doss di Sponde dello sbarramento
del solco di Cadine e ad esso si collega attraverso una comoda
strada militare. La caratteristica di questa «Tagliata» sta nel
fatto che la chiusura dell'asse stradale non era affidato ad un
solo portone come in altri casi, ma all'intero corpo del
manufatto.
Per la sua costruzione fu deviato il torrente Vela a protezione
della tagliata, che prima di passare sotto il fabbricato, entra in
un tunnel sotto il recinto del primo cortile. Il forte fu costruito
negli anni 1860-1862 e rientrava pertanto nel gruppo di forti
austriaci, costruiti nel Trentino, nel primo periodo. L'opera è
caratterizzata da una struttura casamatta di pietre calcaree
squadrate di colore rosa e di conglomerati realizzati con inerte
calcareo e calce. A est del forte una fuciliera costeggia la strada
sulla sinistra della valle; sempre sulla sinistra, al di là della
strada, un secondo copro di guardia controllava l'accesso alla
tagliata.
Note storiche
Progettista: Cap.
dello Stato maggiore del genio Gerstenbrand.
Direzione dei
lavori: Cap. dello Stato maggiore del genio Gerstenbrand.
Supervisione affidata alla direzione delle costruzioni fortificate
(Befestingungs-Bau-Direction) di Trento, diretta dal Maggiore del
Genio Gustav Hermann.
Data di Inizio
lavori: 11.07.1860
Conclusione dei
lavori: maggio 1861
Tipologia: opera in
casamatta, secondo "scuola francese" in conci di pietra lavorati in
calcare rosso, articolata su due corpi: il principale attraversato
in larghezza dalla strada ed un secondo più arretrato, sulla cui
copertura si trovano due pezzi in barbetta. Si tratta quest'ultimo
di un intervento risalente probabilmente al 1864.
Armamento: 3
cannoni da 12 cm M 1861 in casamatta, in feritoia ad apertura
minima; 2 cannoni da 10 cm. M 1863 in barbetta; 3 feritoie
fuciliere con affusto. Inoltre secondo il Rapportsplan del 1909,
due riflettori all'acetile da 30 cm. Due da 25cm. E due lanterne
all'acetile.(…)
Guarnigione: nel
1888 la guarnigione di fanteria venne determinata con un ufficiale
e 34 uomini, saliti a 55 nel 1909.
Un po' di storia
1864 - Il Comando del Corpo
d'armata dispone la costruzione di batterie in terra tra il forte e
la Caserma Doss di Sponde, nonché l'allargamento dell'ingresso del
cortile superiore.
1901 - Viene
realizzata una cisterna sotto il locale dormitorio per gli
ufficiali (dove venne aperta la finestra), nel secondo corpo di
fabbrica, per un costo complessivo di 6.000 corone. L'impianto
idrico installato dalla ditta S. Juhasz di Graz, era alimentato da
due fonti situate poco sopra la sovrastante caserma difensiva del
Doss di Sponde. Le tubature furono fatte passare lungo la parete
sinistra della Poterna.
1902 - Viene
ricostruita la linea telegrafica in collegamento con la piazzaforte
di Trento.
1906 - Viene installato un nuovo portone a prova di colpi di
fucile; costruzione di un forno per il pane(progetto).
1909 - Nel contesto
del riarmo del forte furono realizzati degli zoccoli appresso alla
feritoie cannoniere per consentire l'istallazione dei cannoni da 9
cm M04.
1913 - Vengono
installati dei tubi per sparo con pistole di illuminazione
all'angolo tra il muro di gola del corpo di casamatta e il muro
sinistro del cortile superiore.
1915 - Il Forte
viene dimesso e disarmato, dopo di che non fu mai coinvolto in
operazioni belliche. Si segnala soltanto che durante la seconda
guerra mondiale esso fu trasformato dalle truppe tedesche in centro
di sorveglianza contro eventuali azioni di partigiani.
Il 29 aprile 1945,
pare in risposta a una rappresaglia contro alcune persone del posto
fatta dai Tedeschi, vi fu un tentativo di attacco da parte del GAP
del Monte Bondone, comandato da Giovanni Bontempelli. Scopo
dell'azione era impadronirsi delle armi depositate nel forte e, in
un secondo momento, far saltare l'intero complesso. Nella
sparatoria cadde Beppino Tasin, mentre Pio Janes venne ferito. Nel
1949 il complesso venne radiato dall'Esercito Italiano.
IL FUTURO CENTRO DI INFORMAZIONE DEL SISTEMA FORTIFICATORIO
TRENTINO
Il progetto di restauro del complesso fortificato è finalizzato
alla sua futura destinazione a Centro di Informazione sulle
fortificazioni del trentino. In particolare la struttura dovrebbe
diventare un riferimento per il pubblico interessato, non solo
studiosi ma, anche semplici appassionati e turisti di passaggio che
richiedono informazioni sul patrimonio storico legato alle vicende
della Grande Guerra, sui possibili itinerari, sulle attività di
promozione e fruizione, sulle attività culturali e di spettacolo
che sono presenti sul territorio.
L'esigenza della Soprintendenza è stata quella di creare un centro
informativo che non solo comunichi piacevolmente ad un pubblico
eterogeneo "il racconto" di se stesso e di ciò che esiste da
visitare sul territorio, ma che contemporaneamente racconti tutto
ciò che si è fatto e si sta facendo in materia di fortificazioni
nel trentino, senza peraltro dimenticare l'identità specifica dello
sbarramento del Vela e dell'importantissimo ruolo storico della
prima cinta fortificata di Trento. In questo senso si è operato
nell'individuazione delle diverse destinazioni funzionali delle
casematte e nel progetto di recupero dell'identità del sistema
fortificato.
Per quanto riguarda questo ultimo punto il progetto individua la
rievocazione delle forme fortificate dello sbarramento, attraverso
la riproposizione del disegno storico difensivo, nella sistemazione
delle aree di pertinenza e nella ricostruzione del modellato
esterno con postazione di cannoniere. Così è stato concepito il
ripristino della strada originale e la ricostruzione della
tagliata, il disegno dell'area di pertinenza con la formazione dei
terrapieni di protezione al fine di ricreare la sensazione di
"sbarramento" e di mascheramento del Forte..
Questa quinta scenografica assieme alla ricostruzione del ponte
pedonale sul torrente Vela, che consente il raggiungimento
dell'ingresso del Forte e che costringe alla visita dell'opera di
convogliamento in galleria sotterranea del torrente, restituisce al
forte la giusta cornice di ambientamento dell'opera
fortificata.
L'altro intervento che consentirà la ricostruzione della morfologia
del forte, risiede nella sistemazione e rimodellamento degli
originali profili delle postazioni in barbetta e la ricostruzione
delle stesse compresa la riproposizione del sistema protettivo ai
cannoni su affusto da campagna realizzato in grandi cilindri di
cannicciato intrecciato riempiti di terra. Intervento questo che
verrà realizzato in fase di allestimento.
Il progetto propone la dislocazione di differenti funzioni
all'interno del primo, del secondo corpo di guardia e della
galleria. Immagina un percorso di visita che parte dalla corte del
secondo livello dove sarà possibile avere informazioni relative al
Centro di informazione, al progetto Grande Guerra, agli ambiti
territoriali delle fortificazioni del territorio trentino; il primo
corpo di guardia è destinato alle funzioni principali del centro di
informazione: l'allestimento prevede il punto informativo, pannelli
informativi che riguardano il territorio fortificato trentino, la
cinta fortificata di Trento, la tagliata stradale di Cadine e
l'allestimento della casamatta con il cannone originale della
fortezza.
Nel secondo corpo di guardia seminterrato si trovano i servizi
igienici e con l'allestimento delle due casamatte a destra della
poterna si proseguirà con la presentazione dei progetti di recupero
delle fortificazioni. La lunga (65 ml.) e suggestiva poterna avrà
l'importante ruolo di comunicazione: vi troveranno esposizione i
sistemi fortificati del trentino.
Il percorso nel parco, la visita alle coperture e la
ricostruzione delle postazioni cannoniere esterne
Il forte possiede un'ampia pertinenza boschiva attraversata dalla
strada militare che lo collegava con il Forte Doss di Sponde, ora
abitato e di proprietà privata. Il progetto redatto a cura del
Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale
propone la pulizia di quest'area, la sistemazione della strada e la
creazione di alcune aree attrezzate per la ricreazione, all'interno
dell'area boscata (intervento ancora in corso di attuazione).
All'uscita della Poterna il percorso di visita continuerà e
risalirà facilmente sopra la copertura della galleria fino alla
suggestiva visita delle postazioni in barbetta.
Le attività di promozione
Più che un museo di se stesso e di rappresentanza degli altri
forti, questa tagliata dovrebbe in futuro divenire un'importante
centro di promozione e coordinamento di tutte la attività culturali
che riguardano le fortificazioni. Potrà essere inoltre sede
occasionale di esposizioni e di spettacoli che riguardano la Grande
Guerra