Dalpalù: «Guardiamo al futuro con preoccupazione»

Così il presidente del Sait alla presentazione del bilancio 2011.

«Un bilancio che complessivamente ci soddisfa, anche se preoccupa il contesto, non certo facile».
Così il presidente di Sait, Renato Dalpalù ha commentato stamani i risultati economici del 2011, presentati ai giornalisti.
 
«Abbiamo rispettato in pieno le previsioni del piano quinquennale del 2009, ma siamo entrati in una fase difficile, e per questo guardiamo al futuro con una certa preoccupazione.
Avevamo un piano di dismissioni di beni che non sono avvenute, vista la stagnazione del mercato immobiliare. Essi riguardano un’area di 47mila metri a Spini di Gardolo, l’immobile che ospitava la piattaforma ortofrutta in via Brennero, il deposito di bombole in via Maccani (altri 5mila metri).
Anche senza queste dismissioni, abbiamo tenuto. Siamo allineati con la concorrenza, ce la giochiamo alla pari», ha proseguito Dalpalù.
 
«Abbiamo sacrificato circa un milione di euro di utile rispetto al 2010 a causa dei maggiori ammortamenti, oneri finanziari e imposte», ha aggiunto il direttore generale Luigi Pavana.
«In compenso stiamo lavorando sulla valorizzazione delle relazioni oltre i confini trentini: in Alto Adige crescono sia i volumi che le iniziative. Tra le più recenti, l’apertura di cinque esercizi cooperativi a Moso in Passiria e due a Varna. Spazi significativi anche in Lombardia, regione in cui stiamo ricercando collaborazioni per la logistica.
Oltre all’aumento dei volumi, perseguiamo il contenimento dei costi di struttura. Su questo versante abbiamo messo a budget una diminuzione di quasi 300 mila euro.»
«Dobbiamo fare come le canne al vento – ha aggiunto Pavana – piegarci e non spezzarci.»
 
Cooperazione di consumo in crescita
La base sociale, in costante crescita, ha superato quota 100 mila soci; 74 le Famiglie cooperative trentine attive associate al consorzio; circa 2700 le persone che lavorano nella cooperazione di consumo, distribuite tra i negozi delle Famiglie Cooperative, il Sait e i Superstore di Trento e Rovereto.
390 i punti vendita in Trentino, che in 200 paesi rappresentano l’unico negozio di alimentari, a beneficio di circa 104 mila cittadini.
La quota di mercato coperta da Famiglie Cooperative, insieme ai negozi Sait e ai due Superstore è di oltre il 40 per cento.
 
Il bilancio di esercizio 2011
Il bilancio 2011 di Sait è positivo: il valore della produzione ha raggiunto i  315 milioni di euro (+2,76% rispetto al 2010).
L’utile di esercizio è di 1 milione 336 mila 448 euro (l’anno prima era di 2 milioni 327 mila).
Sulla composizione delle vendite, risultano in crescita i freschi (latticini) del 3,5%, mentre l’ortofrutta cresce in quantità (+2%) ma diminuisce in valore, a causa della contrazione dei prezzi.
«In questo momento di difficoltà – ha detto Pavana – ci rendiamo conto che dobbiamo rinunciare ai margini.»
Confermato il ristorno alle Famiglie Cooperative – pari al 2,25% del ritirato dal magazzino alimentare, per 3 milioni 205 mila 580 euro – e il dividendo del 2,65% sul capitale sociale, per 879 mila 681 euro.
Il tutto in linea con il piano quinquennale del Consorzio, approvato nel 2009.
 
Le aggregazioni sullo sfondo
A margine della conferenza stampa, il responsabile di settore della Federazione Giuseppe Fedrizzi ha risposto ad una domanda sui processi di aggregazione tra le Famiglie Cooperative meno dimensionate.
«Abbiamo fatto una mappatura dell’esistente – ha affermato Fedrizzi – il nostro obiettivo è di andare sul territorio e cominciare a fare qualche ragionamento. Qualcosa si è giù fatto in Primiero e in Valsugana. E’ un treno che parte, la storia ci insegna che la strada è percorribile, ma dobbiamo usare cautela, il terreno deve essere assolutamente condiviso.»