La Cooperazione: «Casse Rurali, stabili prestiti e raccolta»

Il comunicato segue a stretto giro di email il nostro articolo sulla difficoltà delle famiglie e delle imprese a finanziarsi

Ieri abbiamo pubblicato un articolo a firma Alberto Pattini (vedi), nel quale si riportavano – dati alla mano – le difficoltà di aziende e famiglie a ottenere finanziamenti.
Per tutta risposta, la Cooperazione trentina ha inviato alle redazioni un comunicato per fare il punto della situazione sul credito cooperativo, redatto proprio stamattina nel corso del Comitato di settore che si è riunito alla Federazione Trentina.
Ringraziamo e pubblichiamo il comunicato.

Un miliardo e mezzo di nuovi prestiti erogati nel 2012. Il rapporto tra impieghi e depositi è risultato pari al 95%. La raccolta da clientela è cresciuta di quasi tre punti, raggiungendo quota 12,8 miliardi.
In aumento le sofferenze: nelle famiglie meno che nelle imprese
 
Le Casse Rurali si confermano anche per il 2012 come il principale soggetto bancario al servizio delle famiglie e dell’economia trentine.
Su 100 euro di prestiti erogati dal sistema creditizio provinciale, più della metà provengono dalle Casse Rurali, che sono 43 e operano con 378 sportelli.
Nel 2012 sono state accolte l’87% delle domande di mutuo presentate. L’anno precedente questa percentuale era stata dell’88,3%. Nel complesso è anche calata la domanda tanto che le richieste di mutuo sono passate da 2 miliardi 94 milioni (2011) a 1,7 miliardi (-20%).
Di questi, 1,5 miliardi riguardano i nuovi finanziamenti erogati nel corso del 2012, pur in un contesto particolarmente difficile.
 
Una prima valutazione dei dati fatti registrare dal gruppo Casse Rurali a fine 2012 è stata effettuata nel corso del Comitato di settore che si è riunito stamani alla Federazione Trentina della Cooperazione.
Ruggero Carli, responsabile del Servizio Casse Rurali, ha presentato e commentato i dati aggregati del sistema.
La struttura degli impieghi, composta principalmente da crediti per cassa e titoli di proprietà, è cresciuta del 14,2%, superando l’importo dei 17 miliardi di euro.
Costante il volume dei prestiti, attestati sui 12 miliardi.
 
Sull’altro versante, significativo il dato della raccolta da clientela, cresciuta di quasi tre punti, fino a raggiungere i 12,8 miliardi.
Anche i conti correnti sono aumentati di 4 mila unità, avvicinandosi al numero di 314 mila.
La fiducia di soci e clienti nei confronti delle Casse Rurali non è venuta dunque meno pur in un quadro di generale diffidenza nei confronti delle banche rafforzato da alcune vicende nazionali.
Il rapporto medio tra impieghi e depositi è risultato pari, al 31 dicembre, al 95,16%. Tra i rami di attività economica, hanno maggiormente beneficiato di prestiti, nell’ordine: l’edilizia,  le costruzioni, il comparto manifatturiero, gli alberghi e i pubblici esercizi, il commercio.
Per quanto riguarda le famiglie, i mutui a fine anno risultavano essere 77.309, per un valore di 3,8 miliardi e con un importo medio di 50 mila euro.
 
Il 2012, ha riferito Carli, è stato un anno critico per le sofferenze, che sono cresciute nelle Casse Rurali di oltre il 30 per cento, raggiungendo quota 555 milioni.
Nonostante questo, il rapporto sofferenze/impieghi netti si è mantenuto nel gruppo inferiore alle altre banche provinciali: 3,8% contro 5,3%.
Alla crescita delle sofferenze - che nel caso delle famiglie presentano un rapporto con gli impieghi del 2,6% - hanno contribuito in particolare le imprese del settore costruzioni (9,5%) e dell’edilizia (8,1%).