Sassicaia del Trentino, prosit! – Di Giuseppe Casagrande

Il «San Leonardo» annata 2016, taglio bordolese di aristocratica eleganza e straordinaria longevità, premiato dalla Guida Veronelli

Il marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga con il papà Carlo.
 
Tra le molte guide che assegnano i punteggi di merito ai vini del BelPaese, la storica Guida Oro Veronelli è sicuramente tra le più autorevoli.
Curata dal Seminario Permanente Luigi Veronelli, ogni anno premia con il più prestigioso dei riconoscimenti, il «Sole» radioso, simbolo di creatività, competenza e passione dei produttori italiani, le dieci etichette che raccontano i vini simbolo della mitica Enotria degli antichi Romani.

Tra i dieci vini superstar dell'edizione 2022 - lo abbiamo anticipato in un nostro precedente servizio - quest'anno il panel di degustatori del Seminaruio Veronelli ha premiato lo Zero Infinito Perpetuo di Pojer & Sandri.
«Un vino, meglio uno Sherry - si legge nella motivazione - capace di risvegliare memorie e suggestioni ancestrali.»

Ma non è il solo riconoscimento assegnato al Trentino.
Per quanto riguarda i vini tradizionali la Guida Veronelli ha premiato con il fantastico punteggio di 97 centesimi altri due vini icona del Trentino: il «San Leonardo» dell'omonima tenuta di Borghetto d'Avio dei marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga e il mitico «Giulio Ferrari» Riserva del Fondatore della famiglia Lunelli.
Ma delle bollicine Trentodoc e delle altre etichette premiate parleremo in un altro servizio.
 
 La storica tenuta dei marchesi Guerrieri Gonzaga 
Oggi parliamo del «San Leonardo» ribattezzato dalla rivista Wine Specator il «Sassicaia del Trentino». Nasce nella storica tenuta di Borghetto d'Avio che più di mille anni fa era un monastero e che da tre secoli è la residenza dei marchesi Guerrieri Gonzaga, viticoltori fin dal 1724, numi tutelari e custodi di un patrimonio anche culturale d'inestimabile valore.
Oggi la tenuta è un giardino di vigne e di rose proetto dalle imponenti montagne che mitigano i freddi venti del Nord Europa, mentre il fondovalle gode del tepore del vicino Lago di Garda.
La tenuta è un mondo antico dove le pratiche di cantina, ancora artigianali, regalano vini che sono autentici gioielli dell'enologia italiana.
Vini che affascinano i wine lover per la freschezza, l'armonia e soprattutto l'eleganza.
La lunga tradizione familiare riecheggia in ogni angolo dell'azienda grazie alla passione di Carlo Guerrieri Gonzaga, l'enologo della famiglia che da 50 anni dedica alla tenuta la quasi totalità delle sue attenzioni e del suo tempo.
Passione e amore per il vino che ha trasmesso al figlio Anselmo che oggi amministra l'azienda ascoltando nelle scelte il cuore che batte sempre in sintonia con la tutela ambientale della tenuta.
 

La famiglia dei marchesi Guerrieri Gonzaga al gran completo.
 
 Famiglia  
L'anima di San Leonardo è legata a doppio filo alla famiglia Guerrieri Gonzaga, viticoltori a San Leonardo sin dal XVIII secolo, che si inseriscono nell’affascinante vicenda plurisecolare della tenuta. La lunga tradizione familiare riecheggia in ogni angolo dell’azienda.
Una prima riorganizzazione della tenuta avviene tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento grazie al padre del Marchese Carlo, appassionato di enologia.
Ma è proprio Carlo il primo vero enologo della famiglia, appassionato di grandi vini da cinquant’anni dedica a San Leonardo la quasi totalità delle sue attenzioni e del suo tempo.
Ha trasmesso passione e amore per la vite e il vino anche al figlio Anselmo che oggi amministra l’azienda ascoltando in ogni scelta sempre il cuore che batte per questa tenuta amata da tutta la famiglia.
 
 Le prime bottiglie «San Leonardo» portano la data del 1982  
Il San Leonardo è il vino più rappresentativo della prestigiosa Tenuta di Borghetto d'Avio. Le prime bottiglie di questo taglio bordolese uscirono con la storica vendemmia del 1982 assemblando una selezione di diverse uve, vinificate e maturate separatamente, come avviene a Bordeaux. L’uvaggio è composto da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, a cui si aggiunge il Carmenère, un vitigno internazionale introdotto nella Tenuta alla fine dell'Ottocento e riscoperto in tempi recenti.

Dal 1982 ad oggi la critica e il pubblico sono stati concordi nel definire il San Leonardo come uno dei migliori tagli bordolesi d’Italia. James Suckling lo ha definito il Sassicaia del Nord, Robert Parker (Wine Advocat) uno dei più grandi vini italiani, l’Associazione Italiana Sommelier lo considera un monumento a Bordeaux in terra italiana. Colore rosso rubino intrenso con riflessi granati, bouquet intenso e complesso, sentori di peperone verde, profumi di frutti di bosco, fragranze vanigliate. In bocca è pieno, caldo, avvolgente, dal finale persistente, molto lungo. Le periodiche degustazioni verticali del San Leonardo hanno evidenziato che le diverse annate possano avere un potenziale d'invecchiamento che raggiunge tranquillamente i 30 anni.
 

Il marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga con il papà Carlo e il loro nobile prodotto.
 
 Straordinaria l'annata 2016 del San Leonardo  
Entusiastico il giudizio espresso dal Seminario Permanente Veronelli.
«L'annata 2016 si presenta elegantissima, di magistrale definizione. Un vino rifinito con abilità sartoriale. Il frutto dolcissimo è avvolto da una speziatura gentile ed è sostenuto da una tannicità fitta, di eccezionale maturità.
«Il San Leonardo 2016 è l'emblema di un'azienda che conferma come anche in queste terre e a queste latitudini sia possibile raggiungere vette di assoluta eccellenza, assai vicina ai più rinomati cru del Bordolese.»
 
Oltre al San Leonardo la Guida Veronelli ha assegnato un lusinghiero punteggio di 93 centesimi anche al Villa Gresti 2016, raffinato assemblaggio di uve Merlot (90%) e Carmenere (10%).
Nasce dalla fermentazione spontanea delle uve in piccole vasche di cemento per 15-18 giorni e 12 mesi di affinamento in barrique di rovere francese di primo passaggio.
Soddisfazione per questi prestigiosi riconoscimenti è stata espressa da Carlo Guerrieri Gonzaga e dal figlio Anselmo.
Completano la gamma dell'azienda due bianchi (un Riesling e il Sauvignon Blanc Vette), un rosso, il Terre (Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 40%, Carmenere 10%) e il Trentodoc Riserva Marchesi Guerrieri Gonzaga, un Blanc de Blancs Pas Dosè.
 
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Giuseppe Casagrande – [email protected]