Inchiesta petroli: indagato anche l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi
Il Capo di stato maggiore della Marina: «Non so di cosa mi accusano, non ho niente di cui temere»
Nell’inchiesta sui petroli, che ha visto le dimissioni della ministro Guidi, è stato inserito anche il Capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e concorso in abuso d'ufficio nell'inchiesta sul petrolio lucano.
In realtà non sappiamo nulla di più preciso, ma a quanto pare non lo sa neanche lui.
Infatti stamattina ha diramato una semplicissima nota alle redazioni:
«Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune.»
L’ammiraglio De Giorgi, nato a Napoli il 21 giugno 1953, è stato nominato capo di stato maggiore della Marina dal governo Monti il 6 dicembre 2012 in sostituzione dell'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli promosso capo di stato maggiore della Difesa ed è entrato in carica il 28 gennaio 2013.
Al suo attivo c’è una svolta per la Marina Militare, che rischiava di invecchiare al punto di sparire dallo scenario delle grandi forze navali del mondo.
Grazie al suo interessamento, la Marina Italiana è riuscita a ottenere un primo finanziamento di 5,4 miliardi per il riammodernamento dei pattugliatori, ai quali dovrebbero seguirne altri 5 per il rinnovo di navi e sommergibili.
Un personaggio il cui nome resterà dunque negli annali della storia della Marina Militare.