Gran feeling tra la Vienna di Strauss e i Trentini – Di S. Matuella

L'orchestra austriaca K&K Philharmoniker ha richiamato sabato sera oltre settecento persone all'Auditorium di Trento, ultima data di una tournée italiana

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Un concerto di gala dedicato al ballo per eccellenza, il valzer viennese, proposto da una importante orchestra austriaca, la K&K Philharmoniker, sabato sera ha richiamato oltre settecento persone al Teatro Auditorium di Trento, ultima data di una tournée italiana proposta dalla agenzia Showtime di Merano, di Roland Barbacovi.
Dopo il Teatro Dal Verme di Milano e il Kursaal di Merano, K&K Philharmoniker sabato sera si è esibita a Trento con il suo repertorio di brani trascinanti che fanno parte del tradizionale concerto di Vienna nella celebre sala Musikverein: erano brani di Johann Strauss padre e Johann Strauss figlio, noti rispettivamente come il padre e il re del valzer.
 
Nel programma della K&K c’erano le dolci note dei più grandi valzer, su tutti il trasognato «An der schönen blauen Donau» (Sul bel Danubio blu), ma anche celebri polke, come la travolgente Tritsch-Tratsch Polka.
Come tradizione vuole, il gran finale è affidato alla «Marcia di Radetzky», composta in onore dell’imperatore Francesco Giuseppe perché riuscì a reprimere i moti rivoluzionari in Ungheria e nel Lombardo-Veneto: come di consueto, il direttore si divideva tra la direzione dell’orchestra e quella del pubblico.
Accolta con un entusiasmo caloroso che non a aveva nulla da invidiare a un concerto rock, e salutata con una standing ovation, la K&K Philharmoniker richiama un po’ la vicenda degli stessi Strauss padre e figlio, poiché l’orchestra è formata da padre Matthias Georg Kndlinger e dal giovane figlio Maximilian, che non ancora ventenne, come si è visto a Trento, è già un direttore d’orchestra dal gesto preciso, accurato e con buone doti comunicative.
  

 
Anche quella del valzer è una storia affascinante, poiché da ballo rurale tipico dei contadini della Baviera e del Tirolo, grazie al genio di Strauss padre e Strauss figlio, il valzer si è trasformato in una musica nobile, che ha conquistato tutto il mondo.
Nel ballare abbracciati, il valzer rappresenta l’amore stesso, ed è stato definito la «colonna sonora» dell’Ottocento, in particolare della Vienna capitale dell’Europa, e degli Asburgo.
Oltre all’origine tedesca, il valzer ha anche una paternità francese, al punto che lo scrittore Remì Hesse, autore del saggio «Il valzer, rivoluzione della coppia in Europa», lo considera un prodotto della cultura europea, una sorta di lingua comune.
 
Con le sue atmosfere sognanti, gioiose e romantiche che evocano i fasti imperiali, il concerto della K&K avrà sicuramente mosso in alcuni spettatori delle nostalgie asburgiche e, soprattutto, di una idea di Europa ispirata agli ideali che il valzer stesso rappresenta, ossia di grande dinamismo, socialità, di gioia e spensieratezza, ma anche di ordine, armonia ed eleganza.
Così, nei concerti che tiene in tutta Europa, anche a Milano, Merano e Trento la K&K è stata applaudita da un pubblico giovane e meno giovane, accomunato dal piacere per la musica raffinata, eseguita in maniera impeccabile e con accenti ritmici squisitamente viennesi, che non coincidono per niente con le esecuzioni appiattite sia nei ritmi che nelle dinamiche, da parte di orchestre che non sono specializzate in questo virtuosistico genere musicale.

Sandra Matuella - [email protected]