Credito cooperativo, Fisac: «Si snatura la filosofia del decreto»

Secondo il segretario CGIL del Trentino, «dal governo solo un tentativo di fare cassa»

«Non è certo una sorpresa la decisione del governo di permettere ad alcune BCC di trasformarsi in spa mantenendo gran parte del loro patrimonio.»
Secondo il segretario generale della Fisac Cgil del Trentino, Romano Vicentini, in realtà il provvedimento varato da Palazzo Chigi ha anche l'obiettivo di far cassa.
«Così si permette alle casse rurali più grandi (Toscana e Lazio i territori maggiormente interessati), di uscire dal sistema ed indebolire la struttura stessa della Holding che verrà costituita – spiega Vicentini -. A nostro parere, il governo ha fatto questo per riuscire ad incassare liquidità da spendere poi, in interventi “a pioggia”, magari da attuare qualche mese prima delle elezioni.»
Conti alla mano il segretario trentino spiega che se alcune delle Casse di grandi dimensioni decidessero di trasformarsi in spa, ad esempio per complessivi 2milardi di euro di patrimonio (il 10% del valore dell'intero sistema, dato plausibile) il governo incasserebbe nuove tasse per 400/milioni di euro.
 
Questo però a scapito del disegno complessivo della norma che indebolirebbe l'aggregazione delle rurali e permetterebbe la nascita di banche comunque piccole e poco controllate, delle dimensioni simili ai quattro istituti di credito (Etruria, Chieti, ecc. ecc.) che tanti problemi hanno creato.
«Sulla holding che sarà costituita non ci esprimiamo perché saranno le caratteristiche specifiche dei “contratti di coesione” che faranno la differenza – insiste Vicentini -. Al momento si tratta semplicemente di una cessione di sovranità in cambio di una garanzia patrimoniale. Quanto poi cambierà nel modello di governance, nei processi decisionali, nei piani industriali complessivi, nelle eventuali fusioni tra diverse realtà è tutto da decidere.»
Per Fisac, invece, va rivisto ed aggiornato il «modello di servizio» delle casse rurali, investendo in maniera importante sulla formazione per allargare i servizi di consulenza a scapito della parte meramente esecutiva, che sempre di più vedrà diminuire l'occupazione sostituita dallo sviluppo tecnologico.