Cantina LaVis: prima operazione di lease-back su Maso Franch
La Provincia delibera l'acquisto dell'asset aziendale da effettuarsi tramite la Cooperfidi, la quale lo affitta alla LaVis

Si è dunque verificata la prima
delle operazioni che avevamo previsto sulla via del risanamento
della cantina LaVis, dopo il commissariamento deliberato dalla
Provincia su segnalazione della Federazione dei Consorzi
Cooperativi del Trentino.
La Giunta Provinciale ha infatti deliberato un'operazione
paragonabile per metodi ed effetti al Lease-back, da
realizzare tramite la Coperfidi.
Consiste nell'acquisto da parte della Cooperfidi dell'asset
aziendale Maso Franch, che poi viene dato in affitto alla stessa
LaVis.
La quale si riserva poi il diritto di acquistarlo quando sarà in
grado di farlo.
Siamo peraltro alla prima fase dell'operazione, per cui quelle
successive sono tutte da verificare. Crediamo peraltro di poter
ricostruire i contorni del disegno che sta per essere messo in
atto.
L'importo dell'operazione finanziaria sarebbe di circa 6 milioni di
euro.
A bilancio l'immobilizzazione era indicata per un importo tra i 5 e
i 6 milioni, per cui il bilancio non registrerà una perdita da
minusvalenza.
Poiché queste operazioni possono avvenire solo a fronte di una
perizia asseverata, è presumibile che negli ultimi tempi (in cui la
cantina è stata rivoltata come un calzino) sia stato valutato un
po' tutto il gruppo, pezzo per pezzo.
Dal punto di vista amministrativo, la Provincia verserà i soldi
alla Cooperfidi, la quale acquisterà l'immobile e lo terrà in
carico in un conto speciale, dove affluiranno poi anche i proventi
dell'affitto.
Dal punto di vista commerciale, nulla cambia: Maso Franch resterà
nelle disponibilità di LaVis.
Dal punto di vista finanziario, LaVis potrà versare il saldo ai
propri soci per l'uva conferita.
Esattamente come avvenuto per il caseificio di Fiavè.
Questa operazione, che noi avevamo previsto fin dall'inizio, è
potuta partire grazie alla presenza del Commissario, sul quale la
Provincia può fare affidamento sia perché super partes, sia perché
affidabile per posizione.
Come abbiamo detto, inoltre, l'intervento pubblico (che, si badi
bene, non è a fondo perduto) terrà lontani gli squali che stavano
girando attorno alla balena bianca affaticata dai debiti.
I quali debiti ammontavano a 80 milioni circa.
Ripetiamo: debiti, e non perdite, come qualcuno ha asserito
leggendo il bilancio in maniera frettolosa.
Infine, dal punto di vista istituzionale, va precisato che
l'intervento è «paragonabile» al lease-back istituito dalla
Provincia e demandato a Trentino Sviluppo Spa a favore delle
imprese di capitale che abbiano bisogno di autofinanziarsi.
Nulla di cui scandalizzarsi, dunque. Anzi, è la dimostrazione del
buonsenso del padre di famiglia.