90° della Grande Guerra. IL coro della S.O.S.A.T.
Il 24 maggio 1926, a pochi anni
dalla conclusione dell'immane tragedia della prima Guerra Mondiale,
si esibisce, dietro un paravento al Castello del Buonconsiglio, il
primo coro di montagna: il Coro della S.O.S.A.T., così fortemente
voluto dalla caparbietà di Nino Peterlongo e dalla passione di
alcuni ragazzi che furono poi protagonisti della storia della
coralità. Prende così forma compiuta quella tradizione del canto
popolare che appartiene da sempre alla cultura della gente della
montagna e che trova nel Coro della S.O.S.A.T., non solo un
"archivio vivente" e pulsante del canto popolare, ma anche uno dei
suoi più autorevoli interpreti, soprattutto per l'originalità non
stucchevole del suo "modo di cantare". Figlio orgoglioso del
popolo, ad esso il Coro si richiama, sia nella sua storia, come nel
suo ricco repertorio, che spazia dai brani più noti della cultura
montanara e della tradizione alpina a nuove forme di narrazione
musicale, percorrendo anche insoliti sentieri culturali e sinergie
diverse.
Nei suoi oltre ottant'anni di attività, il Coro della S.O.S.A.T. si
è esibito un po' dovunque in Italia ed all'estero, riscuotendo
sempre l'apprezzamento di pubblici eterogenei e della critica più
esigente: dalle primissime esibizioni radiofoniche del 1929 negli
studi EIAR di Roma, ai concerti nella famosa Sala dei Maestri
Cantori di Norimberga, per arrivare infine a questa serata dove la
collaborazione fra il Coro, diretto dal m.o Paolo Tasin e la
prestigiosa Banda dell'Esercito italiano saprà offrire inesplorate
emozioni, nel segno del ricordo e della indispensabile trasmissione
della memoria.