Il Presidente Napolitano alla Cooperazione Trentina/ 4
Intervento di Ivano Barberini
Signor Presidente della Repubblica, Autorità, signore
e signori, cari amici
Sono molto grato alla Federazione Trentina della Cooperazione per
l'invito a questo incontro, e per la crescente attenzione dedicata
alla dimensione internazionale del movimento cooperativo. La Sua
presenza, caro Presidente della Repubblica, è un onore per i
cooperatori trentini e per l'Alleanza Cooperativa
Internazionale.
La cooperazione trentina è conosciuta e stimata a livello
mondiale. Due anni or sono abbiamo riunito in questa sede il Board
dell'ICA, composto da venti membri provenienti da tutti i
continenti. La creazione di un Istituto europeo sulle cooperative e
le imprese sociali dà un contributo importante alla riflessione
strategica in atto nel nostro movimento, rafforza la rete europea e
mondiale dedicata agli studi cooperativi, apportandovi idee ed
esperienze innovative.
La cooperazione ha radici antiche ed è cresciuta all'interno delle
grandi religioni e ideologie, in reciprocità con i processi di
sviluppo democratico, economico e sociale. Essa è nata e trae
forza da un elemento fondamentale, da non disperdere mai: la
fertilità delle utopie.
L'Alleanza Cooperativa Internazionale, costituita nel 1895, unisce,
rappresenta e assiste un movimento di persone e un sistema di
imprese che conta 800 milioni di soci e 100 milioni di addetti. La
cooperazione è perciò una realtà importante in questo inizio del
21° secolo. Alcuni esempi possono darne un'idea.
In Norvegia le cooperative gestiscono il 99% della produzione di
latte del paese; in Kenya, l'attività cooperativa contribuisce per
il 45% al Prodotto Interno Lordo, in Brasile per il 6%, in Italia
per il 7% e in Nuova Zelanda per il 22%. ; in India, le cooperative
sono oltre 540.000 con 237 milioni di soci; negli USA, il 40%
della popolazione è socio di cooperative, soprattutto bancarie ed
elettriche; in Estonia, il 45% delle famiglie vive in case
cooperative; in Svezia, il 66% dei centri privati di cura
giornaliera è cooperativo.
La cooperazione ha creatività, volontà di crescita, capacità di
gestire le contraddizioni; ha ricche esperienze imprenditoriali
basate sulla partecipazione attiva dei soci, sulla costruzione di
reti e di rapporti sociali. Il progetto cooperativo agisce come
motore del mercato in quanto contiene due fattori essenziali: la
visione di medio lungo- termine e la coerenza con la domanda
sociale.
La partita del ventunesimo secolo si gioca qui, con la sfida aperta
sulle modalità e i contenuti della modernizzazione, tanto sul piano
economico quanto culturale. In questo contesto, si aprono
all'impresa cooperativa grandi opportunità di sviluppo, perché una
società moderna e un mercato libero, che intendano unire la
crescita economica al miglioramento degli standard di vita, hanno
bisogno della sua azione.
Sappiamo tuttavia che è un percorso spesso irto di difficoltà e
ostacoli. La "ragion d'essere" della cooperazione e il suo modo di
agire nella società moderna sono sempre in discussione. Appare
difficile per molti accettare la presenza cooperativa, soprattutto
quando dimostra di saper competere nel mercato, mettendo in pratica
i suoi valori sociali e mantenendo ben salda la sua identità. Su
questo nascono le sue contraddizioni, difficili da gestire, ma
anche la sua modernità e la sua capacità innovativa.
Signor Presidente, in conclusione, vorrei aggiungere che noi tutti
siamo consapevoli che il futuro della cooperazione dipende dalla
capacità di "fare cultura", risvegliare l'interesse e l'impegno dei
soci, attrarre i giovani talenti, valorizzare il ruolo delle donne,
costruire imprese produttive senza "perdere l'anima".