L’assessore Franco Panizza inaugura un monumento che ricorda la visita dell’imperatore Carlo I nel 1917 a Calliano

«A 90 anni di distanza va accresciuta quella fitta rete di rapporti, di amicizie e di scambi che ci rendono tutti cittadini europei» - Presente anche l'Arciduca Giorgio di Asburgo

Era il 16 gennaio 1917, quando Carlo I - allora imperatore del colosso austro-ungarico in guerra con il Regno d'Italia - scende a Calliano, in prossimità della linea di guerra, e per motivare i Landesschützen (difensori del territorio, molti dei quali erano Trentini di nascita), per premiarne la fedeltà e l'abnegazione al fronte, li promuove con una solenne cerimonia a "Kaiserschützen", difensori dell'imperatore.

Domenica scorsa, nel piazzale della ex-stazione di Calliano, è stato inaugurato un monumento che commemora quell'eccezionale avvenimento. Eerano presenti alla cerimonia, accanto al sindaco di Calliano Marco Pompermaier, appassionato cronista e storico della visita di Carlo I alla borgata della Vallagarina, il nipote di Carlo I ed erede al trono imperiale Sua Altezza Reale l'Arciduca Giorgio di Asburgo, l'assessore provinciale Franco Panizza, il presidente dei Kaiserschützen austriaci Romuald Nietscher e il loro vicepresidente Hans Peter Gärtner, nonché il rappresentante dei Kaiserjäger dell'Austria colonnello Manfred Schullern.

Dopo la sfilata per le vie del paese e la messa celebrata nella parrocchiale, il sindaco Pompermaier, i rappresentanti dei Kaisersschützen e quelli dei Kaiserjäger e a Stefano Frenez, del Circolo Gaismayr di Trento, hanno ricordato gli avvenimenti di novant'anni fa.
L'assessore Franco Panizza, nel prendere la parola, ha ricordato come anche «i monumenti servono a coltivare il ricordo, a rendere concreta, palpabile e visibile la nostra storia. Oggi celebriamo una visita imperiale avvenuta meno di un secolo fa, - ha ricordato - quando il Trentino ancora 'austriaco' era in guerra con l'Italia. Sono trascorsi 'solo' novanta anni, ma in questo lasso di tempo moltissime cose sono successe. Sono ad esempio cadute le barriere, sono spariti i confini: oggi Austria e Italia convivono in pace e con proficua e vicendevole collaborazione all'interno dell'Europa. Ecco, allora, che per le piccole realtà regionali com'è il nostro territorio risulta assai importante recuperare la dimensione storica degli antichi rapporti, per tornare ad essere al centro dell'Europa, per recuperare il nostro ruolo di 'ponte', di luogo di incontro e di scambio, per coltivare l'impegno alla pacificazione, per costruire un futuro di cooperazione, per consegnare ai nostri figli un'Europa delle regioni, un'Europa libera e aperta sul mondo, un'Europa di pace.
«La nostra storia fa parte della nostra vita. - Ha concluso l'assessore Panizza. - È la radice della nostra identità. Guai se ci limitassimo solo a inaugurare monumenti lapidi, se dietro non costruissimo quella fitta rete di rapporti, di amicizie e di scambi che ci rendono tutti cittadini europei.»