E' morto la vigilia di Natale James Brown, il «Padrino del Soul»
Stanotte, all'età di 73 anni, ha lasciato la sua bellissima storia per entrare nella leggenda.

E' morto per
broncopolmonite in un ospedale di Atlanta James Brown, uno dei più
grandi musicisti "soul" del nostro tempo. Dalla metà degli anni
'50, quando aveva fondato la sua "band", si era dedicato
completamente alla musica blues, gospel e swing.
Entrato nella storia con il suo pezzo più famoso «Living in
America" che aveva interpretato personalmente nel film «The blues
brothers», James Brown aveva fatto più di 500 album.
James Joseph Brown, era
nato in una baracca nella campagna del South Carolina (USA) e
cresciuto con difficoltà economiche ad Augusta in Georgia (dove c'è
uno dei più famosi campi da golf del mondo). Lavorò fin da piccolo
nel modo più classico della sua terra, raccoglitore di cotone, ma
fece anche il lustrascarpe. Dopo aver abitato in un bordello della
zona, iniziò ad esibirsi in qualche locale, e commise qualche
piccolo reato. Una volta, a 16 anni, fu arrestato per rapina e fu
recluso in un riformatorio. Qui conobbe Bobby Byrd, la cui famiglia
si adoperò per farlo rilasciare sulla parola, dopo 3 anni di
detenzione.
Da allora si dedicò solo alla musica, prima il Gospel, poi allo
swing e infine al Rhythm & Blues. Alla metà degli anni '50
fondò la band «The Flames» il cui primo pezzo pubblicato «Please
please please» vanta oggi 40 dischi d'oro. Divenne famosissimo e
pubblicò altri pezzi di successo, il cui più popolare è stato
«Night train».
Negli anni '60 Brown fu stabilmente in vetta alle classifiche dei
dischi di rhythm & blues con brani piacevoli ma anche
impegnati.
Negli anni '70 fu ancora grande protagonista con ben otto album di
successo, tanto che fu battezzato "The Godfather of Soul" (il
Padrino del Soul".
E' degli anni '80 la sua minterpretazione della parte del
predicatore nel famoso «The Blues brotgers», recinando a fianco
delle recitando a fianco delle massime stelle della musica
Negli anni successivi proseguì l'attività di concerti e incisioni,
dedicandosi anche ad altri colleghi che la gente riteneva suoi
concorrenti.
Stanotte, all'età di 73 anni, ha lasciato la sua bellissima storia
per entrare nella leggenda.