A Pergine Spettacolo Aperto le travolgenti Nina’s Drag Queens
Sabato 15 luglio grande festa di chiusura della 42ª edizione del festival con Nina’s Drag Queens che porteranno in scena l’applauditissimo DragPennyOpera

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Non poteva che finire con loro l’edizione numero 42 di Pergine Spettacolo Aperto dedicata alla questione di genere come fattore di cambiamento globale.
Un programma ricco e coraggioso che ha offerto nuovi punti di vista su uno dei temi più sensibili e irrisolti del contemporaneo.
Le Nina’s Drag Queens, compagnia nata a Milano nel 2007 e amatissima dal pubblico, arrivano a Pergine per celebrare la diversità in tutti i suoi aspetti.
E lo fanno mettendo in scena DragPennyOpera (sabato 15 luglio, Teatro comunale ore 20.30), commedia buffa, ironica e con un fondo di malinconia, ispirata a The Beggar’s Opera di John Gay (ripresa in seguito nell’ Opera da tre soldi di Brecht).
Una storia di amore e morte, di sesso e soldi. Cinque figure femminili che amano, tradiscono, rubano e uccidono, e che si usano a vicenda.
Cuori neri dalla nascita o anneriti dalla vita, ma che pulsano esuberanti nel più desolato degli scenari.
Il bandito Macheath, rinchiuso in carcere e in attesa dell’esecuzione capitale, è l’eterno assente, ma anche l’unico uomo in grado di suscitare in loro sentimenti assoluti.
Lo spettacolo si ispira a The Beggar’s Opera di John Gay, commedia musicale composta nel 1728 e ambientata nella prigione di Newgate, tra ladri e prostitute.
La volontà di rompere uno schema precostituito, lo sguardo graffiante sulla realtà, la libertà di reinventare un linguaggio elaborando temi musicali esistenti sono gli stessi leitmotiv delle Nina’s Drag Queens.
Prende così forma un pastiche di citazioni, parodie e brani cantati in playback, che procede per accostamenti eccentrici e continui spiazzamenti.
La leggerezza messa in campo dalle drag queens si declina in comicità grottesca e nello spericolato tentativo teatrale di scattare l’istantanea di un mondo sull’orlo del precipizio. DragPennyOpera è un ritratto a colori della nostra nera umanità.
A seguire, nel Foyer del Teatro comunale (ore 23 circa) grande festa con Nina’s Drag Queens Dj Set.
La compagnia delle Nina’s Drag Queens nasce nel 2007 a Milano, presso il Teatro Ringhiera.
Partendo dalla rivista e dall’happening performativo, è approdata a un modello di ricerca teatrale basato sulla rivisitazione di grandi classici, da Il Giardino delle Ciliegie (2012), rilettura en travesti del capolavoro di Čechov, a Vedi alla voce Alma (2016), ispirato a La voce umana di Jean Cocteau.
Fino alla fine del festival anche «Body swap» (Palazzo Hippoliti ore 17-23), una performance immersiva del gruppo internazionale e interdisciplinare BeAnotherLab.
Si tratta di un dispositivo di personificazione che consente di fare esperienza del mondo attraverso gli occhi e il corpo di qualcun altro, combinando realtà virtuale, telepresenza, immagini controllate in head tracking, contatto fisico e performance.
Due partecipanti mutano reciprocamente prospettiva, calandosi nel corpo altrui, fino a nutrire l’illusione di una immedesimazione totale.
Si produce così un dialogo non verbale e un’esperienza intima dell’altro talmente profonda da modificare la stessa percezione del Sé.
Tra le proposte in calendario tutti i giorni anche «Diario Blu(E)» di Titta Cosetta Raccagni, vincitrice del Bando Open 2017, un racconto autobiografico che percorre la dolorosa scoperta della propria identità come qualcosa che sfugge a qualsiasi categoria di genere, l’installazione di Clara Luiselli «Spazi per corpi in attesa di trasformazione», gli esperimenti di social knitting al femminile a cura di Codice rosso e l’attività di «rigenerazione» per famiglie attraverso il travestimento curata da Federica Chiusole («Regenerators» in piazza Fruet dalle 18 alle 23).