«The act of killing » apre la 10ª edizione della Rassegna Social Film

Il film di Joshua Oppenheimer sarà proiettato il 6 marzo al Teatro Cuminetti di Trento – Ingresso libero

Sarà «The act of killing », un documentario firmato dal regista texano Joshua Oppenheimer ad aprire giovedì 6 marzo il calendario della decima edizione della rassegna «Social Folm», promossa dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento.
Si tratta di una selezione di cinque film curata da Stefano Giordano: un’occasione per esplorare il mondo del documentario, proveniente spesso da un cinema ai margini delle distribuzioni ufficiali e in grado di esplorare problematiche che fanno riferimento alla storia, alla politica, all'arte e, più in generale, alla società civile.
 
« The act of killing », la prima pellicola in proiezione sullo schermo del Teatro Cuminetti di Trento, è stata realizzata nel 2012 e vede affiancati nello sforzo produttivo cinque Paesi: Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Norvegia e Svezia.
Nel 1965, con un colpo di stato, l'esercito depone il governo indonesiano. In meno di un anno chiunque si opponga alla dittatura militare viene accusato di comunismo e trucidato con l'appoggio della Gioventù di Pancasila.
Appartenenti ai sindacati e alla minoranza etnica cinese, contadini privati della propria terra e intellettuali sono giustiziati dai paramilitari e da piccoli fuorilegge presto elevati allo stato di killer spietati.
Gli assassini di ieri, oggi sono uomini benestanti che hanno accettato di ricreare le scene delle loro torture e delle esecuzioni, adattandole ai generi cinematografici preferiti: western, musical e gangster movie.
 
Lo sconvolgente documentario diretto da Joshua Oppenheimer apre una breccia verso il male assoluto, restituito da una macchina da presa che sceglie di non commentare.
Rinunciando alla voce fuori campo, sostituita da poche didascalie iniziali che introducono lo scenario storico, il film ha come protagonisti Anwar Congo, carnefice nel 1965, e Herman Koto, gangster e leader dei paramilitari, che accettano, insieme ad altri componenti degli squadroni della morte, di recitare in un film che servirà a ricordare ai giovani la loro storia, interpretando anche i ruoli delle vittime.
 
«The act of killing» è un esempio estremo di cinema-verità, una visita tetra e senza via di scampo nella follia e nella crudeltà, in cui si intravedeono ben pochi barlumi di speranza. Un film difficile da guardare e da dimenticare.
Sullo stesso tema era stato realizzato da Peter Weir, all'inizio degli anni Ottanta, anche un film di finzione dal titolo The Year of Living Dangerously (in Italia Un anno vissuto pericolosamente) interpretato da Sigourney Weaver, Linda Hunt, Mel Gibson, Michael Murphy e Bill Kerr. Una curiosa mistura di avventure esotiche e dramma politico.
Giovedì 6 marzo, così come in occasione delle successive proiezioni della rassegna «Social Film», il pubblico potrà accedere gratuitamente alla sala del Teatro Cuminetti. Si inizia alle ore 21.00.