«Chi arriva prima vince, anche nella lotta contro i tumori»

Grande partecipazione al convegno sulla lotta contro i tumori promosso dall'Anvolt

In 130 hanno partecipato venerdì sera al Castello del Buonconsiglio al convegno «Chi arriva prima vince, anche nella lotta contro i tumori» promosso dall'Anvolt, Associazione nazionale volontari lotta contro i tumori.
L'associazione Anvolt compie 20 anni in Trentino.
Nel pomeriggio sono intervenuti gli urologi Gianni Malossini e Tommaso Cai, che hanno parlato di diagnosi precoce del tumore alla prostata e di Severino Taneo, primario di ginecologia ed ostetricia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, che si è soffermato sull'efficacia della vaccinazione contro il papilloma virus nella prevenzione del tumore del collo dell'utero.
 
Paolo Dalla Palma, primario di anatomia ed istologia patologica al Santa Chiara, ha fatto un excursus storico della prevenzione e dello screening, da Papanicolaou a Zur Hausen, dal test citologico a quello molecolare.
Georgios Papanicolaou, o meglio la moglie Andromaca, diede il nome al pap-test. Tanto che oggi «il cancro della cervice uterina – spiega Dalla Palma cala perché cresce la percentuale di partecipazione delle donne allo screening.
Oggi nei paesi sudamericani e in alcune parti dell'Africa il cancro alla cervice uterina è una delle principali cause di morte tra le donne».
In Italia quindi il problema è molto ridotto, ma esaminando una mappa su scala europea si vede che l'incidenza è molto maggiore nel paesi dell'est come Romania e Bulgaria.
L'80% della popolazione femminile in Trentino va a fare prevenzione, ma l'attenzione si sposta soprattutto alle donne straniere che vivono nella nostra provincia.
 
Durante il seminario una sezione è stata dedicata anche alla psiconcologia, con Giovanna Endrizzi che ha ripercorso le tappe dell'esperienza della malattia.
Che portano con sé anche una revisione dei propri valori e «permettono in alcuni casi anche di migliorare la qualità di vita della persona».
Collaborazione tra parte medica e psicologica che ha permesso ad Anvolt di portare anche negli ospedali trentini maggiori possibilità e servizi di tipo psiconcologico.
 
Mario Magnani, assessore alla sanità trentina dal 1998 al 2003, ha concluso gli interventi parlando degli sviluppi del piano sanitario provinciale, che ha preso avvio nel 1993.
Con molte attività di osservazione epidemiologica e la realizzazione del registro tumori.
Quindi è stato portato avanti un programma organico di educazione alla salute: campagne riferite a esposizione sociale, carcinogeni ambientali, alimentazione, alcol, tabacco, attività fisica.
Magnani ha presentato anche un parere in materia di alimentazione al Comitato delle Regioni a Bruxelles.
Sono state attivate nel corso degli anni delle strutture di screening per i tumori al collo dell'utero, capo-collo, mammella femminile, colon-retto.
 
Magnani ha parlato anche del centro di protonterapia, augurandosi che «l'utilizzo vada oltre alla comunità trentina. Un punto d'eccellenza per avere attrarre anche pazienti da fuori provincia».
I numeri indicano che l'80% dei tumori in Trentino può essere prevenuto e che le previsioni future sono quelle che ad un trentino su 2 possa essere diagnosticato un tumore e ad una trentina su 3.
 
Tra i 25 ed i 65 anni sono 145mila le donne in Trentino. Solo 6 su 10 eseguono pap-test dopo l'invito.
Su 1.000 donne 13 vengono chiamate al secondo livello, a 3 viene diagnosticato tumore. Da recuperare sono soprattutto le donne straniere.
Complessivamente in Trentino vi sono annualmente 14 casi di tumore al collo dell'utero.
Maggiori informazioni sul convegno verranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito www.associazionecomunita.tn.it.