Mostra di Bruno Schweizer sui Cimbri di Giazza
Verrà inaugurata giovedì 13 presso la Facoltà di Lettere a Trento
In margine al Convegno organizzato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia e dalla Facoltà di Giurisprudenza, per giovedì 13 e venerdì 14 dicembre sulle tematiche legate alle minoranze presso la nuova sede della facoltà di Lettere (in via Tommaso Gar) e la Sala conferenze della Facoltà di Giurisprudenza, sarà visibile da giovedì 13 dicembre (presso il terzo piano della sede), una mostra fotografica sui Cimbri di Giazza.
Patrizia Cordin, docente di letteratura delegata del Rettore per le iniziative sul tema delle minoranze- ne è la curatrice. Il materiale per la mostra è costituito da 47 fotografie in bianco e nero realizzate attorno al 1940 dal linguista Bruno Schweizer nei territori cimbri, e conservate nell’archivio dell’Institut für Musikerziehung in deutscher und ladinischer Sprache della provincia di Bolzano. La sezione di architettura della classe 5ªD dell’Istituto delle arti «Vittoria» di Trento (guidati dal docente di Progettazione Carlo Piccoli) curerà l’allestimento con un progetto didattico ad hoc.
Bruno Schweizer (Diessen, 3 maggio 1897 – 1958) è stato un linguista tedesco, attivo nella società Ahnenerbe per ricerche riguardanti la storia antropologica e culturale della razza germanica e fu particolarmente dedito alla ricerca sulla lingua cimbra.
Negli anni ’30 Schweizer compie i suoi primi viaggi nel Sud Tirolo e giù fino alle enclavi cimbre del Veneto, dove lavora alla raccolta di dati, con lo scopo di stilare un atlante dei dialetti bavaresi.
Decise poi di dedicarsi specificatamente al cimbro, con il fine di redigere una grammatica della lingua, da presentare a Monaco per l'abilitazione.
Quando al suo ritorno sottopose il suo lavoro, dal titolo Zimbriche Sprachreste (Resti di lingua cimbra), pubblicato nel 1939, al Decano della Facoltà di Filosofia, appunto per richiedere l'abilitazione, questi ne rimase entusiasta e propose quindi allo Schweizer un posto nella Reserch Post for German Studies a Detmold.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale prestò servizio come radiotelegrafista, dal settembre 1939 al settembre 1940, ed in seguito, vista la sua esperienza come linguista, venne scelto per far parte della Kulturkomission della Ahnenerbe Forschungs und Lehrgemeinschaft (Società di ricerca ed insegnamento dell'eredità ancestrale), meglio conosciuta semplicemente come Ahnenerbe.
L'Ahnenerbe è una società fondata da Heinrich Himmler, Hermann Wirth e Walter Darré il 1º luglio 1935.
Fu originariamente votata alle ricerche riguardanti la storia antropologica e culturale della razza germanica.
Nel 1939, la società venne ristrutturata da Himmler che stabilì anche i compiti che l'associazione avrebbe dovuto svolgere: compiere ricerche nel campo della storia antica, studiando i fatti da un punto di vista scientifico, in maniera oggettiva e senza falsificazioni.
Dovendo necessariamente coprire un ruolo istituzionale militare, allo Schweizer venne riconosciuto il grado di Unabkömmlich, cioè indispensabile, che mantenne per tutta la durata del conflitto.
Al contrario della quasi totalità dei suoi colleghi, Bruno Schweizer non era quindi né membro del partito, né membro delle SS.
Venne inviato nel Sud Tirolo con l'incarico di redigere una geografia dei dialetti tirolesi ma, a causa di divergenze con i colleghi, decise di dedicarsi esclusivamente allo studio della minoranza linguistica cimbra, il 29 agosto 1941 scrive infatti un rapporto intitolato Bericht über Ergebnisse der Zimbernforschung (rapporto sui risultati della ricerca sul cimbro). Risale al 1948 la pubblicazione dello studio Der Herkunft der Zimbern (L'origine dei cimbri).
Ad oggi, Bruno Schweizer rimane lo studioso che più ha scritto, documentato, raccolto e analizzato in ambito cimbro. La maggior parte del suo lavoro rimane tuttora inedita, ed è conservata presso l'archivio del Forschungsinstitut für deutsche sprache (Istituto di Ricerca per la Lingua Tedesca) di Marburg.
Tra i numerosi manoscritti troviamo: Un Zimbriches Wörterbuch (dizionario cimbro) in più volumi; un manoscritto di 845 pagine, suddiviso in 5 volumi, dal titolo Gesamtgrammatik des Zimbrichen (grammatica generale del cimbro): ogni volume è dedicato ad un differente aspetto della lingua cimbra: Volume I – Le vocali; Volume II – Le consonanti; Volume III – La morfologia; Volume IV – La formazione delle parole; Volume V– La sintassi.
È inoltre presente una collezione manoscritta, anch'essa inedita, di racconti e canti di oltre mille pagine intitolata Zimbriche Volkskunde (folclore cimbro).
Recentemente la casa editrice tedesca Steiner ha pubblicato il volume Zimbrische Gesamtgrammatik. Vergleichende Darstellung der zimbrischen Dialekte curato dal professore statunitense James Dow dell'Università dell'Iowa dopo aver consultato due manoscritti dello Schweizer conservati all'Università di Marburgo.