I palombari della Marina Militare al lavoro nel lago di Varna

Gli specialisti del nucleo SDAI di Ancona rimuovono 1.212 bombe da fucile dalle acque del lago dell’Alto Adige

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Dal 10 al 12 ottobre 2017 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno condotto una delicata operazione subacquea nelle acque del lago di Varna (Bolzano), tesa a rimuovere 1214 pericolosi ordigni esplosivi residuati bellici.
A seguito di una segnalazione di privati cittadini circa la presenza di qualche probabile manufatto esplosivo, la Prefettura di Bolzano ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare teso a verificarne la presenza.
 
I Palombari si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento degli oggetti segnalati che, trovati in una fascia di fondale compresa tra le batometriche dei 2 e 5 metri, sono stati identificati come 1.212 bombe da fucile, una bomba da mortaio ed 1 bomba a mano, risalenti al primo conflitto mondiale e di provenienza austroungarica.
Gli ordigni recuperati dagli operatori di Comsubin, il 12 ottobre 2017 sono stati passati in consegna agli artificieri del 2° Reggimento guastatori di Trento dell’Esercito che hanno provvederanno alla loro distruzione in cava.
 
Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.
 

 
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2017 ne hanno già neutralizzati 18.831 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.
 
Con una storia di 168 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
 
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.