Il Vescovo di Trento ha celebrato la messa al carcere di Spini

Natale, Monsignor Lauro: «Dio pone sua tenda tra noi. Accampiamoci con ammalati, disoccupati, carcerati»

Foto di Gianni Zotta.
 
A Natale, Dio pone la «sua tenda in mezzo a noi».
La citazione del Vangelo di Giovanni è al centro dell’omelia dell’Arcivescovo Lauro nel solenne pontificale di Natale, questa mattina in cattedrale.
«L’immaginario religioso classico – spiega monsignor Tisi – non prevede tende per il proprio Dio. Impressiona un Dio che, di fatto, vaga.
«Le ore che stiamo vivendo - dalla Siria di Aleppo all’Africa di Bangui, dal Sudamerica del Venezuela all’Europa di Berlino - sono cariche di angoscia, d’incertezza, insicurezza.»
 

 
«Da più parti – argomenta il vescovo Lauro – serpeggia nostalgia di soluzioni definitive, radicali. Più d’uno sogna ‘uomini forti’ che riescano a prendere in mano la situazione.»
Ma il «Dio che frequenta le tende, fatica a trovare casa presso uomini che abbiano simili aspettative. Chi ama, vaga. Consegna la propria agenda al bisogno dell’altro. Si lascia dettare il passo da chi cammina al suo fianco.
«In questo Natale, vorrei suggerire, tra le tante emergenze, la necessità di accamparci accanto agli ammalati, a chi non ha più lavoro o rischia di perderlo, a quanti sono privati della libertà personale, come le nostre sorelle e i nostri fratelli del carcere.»
 

 
Proprio ieri sera l’Arcivescovo ha celebrato due s. Messe con i detenuti della Casa Circondariale di Spini di Gardolo, «dove – ha detto – incontro la carne di Cristo. Per questo per me è un privilegio essere qui.
«Natale porta quella libertà che nessuna sbarra riesce a fermare: la possibilità di farsi prossimo.
«Anche qui, nel carcere, dove si intrecciano vite, sofferenze e mondi diversi c'è il miracolo della solidarietà.»