Champagne, al via la vendemmia – Di Giuseppe Casagrande

Dai primi dati si preannuncia di elevata qualità e abbondante (con grappoli record) nonostante le condizioni climatiche difficili e un mese di agosto problematico

Foto di Elena Casagrande.
 
C'è ottimismo in Francia, in particolare tra i vigneron della denominazione più blasonata, lo Champagne, dove nei giorni scorsi è iniziata la raccolta delle uve che daranno vita al millesimo 2023.
Ottimismo poiché dai primi dati la vendemmia si preannuncia di elevata qualità e abbondante nonostante le condizioni climatiche difficili e un mese di agosto problematico che ha accompagnato la maturazione delle uve.
 

 
 La denominazione copre 34.300 ettari e comprende 319 comuni  
Nei settori storicamente più precoci (lungo il corso inferiore della Marna) la vendemmia è iniziata da pochi giorni, mentre nella maggior parte dei vigneti collinari la raccolta delle uve (Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier) partirà nei prossimi giorni. Ricordiamo che la denominazione Champagne copre una superficie vitata di 34.300 ettari e comprende 319 comuni, i famosi «cru».
La vendemmia, interamente manuale, coinvolgerà tra le 100 e le 120 mila persone nelle prossime due-tre settimane.
 

 
 Le preoccupazioni legate alla mancanza di precipitazioni e alla botrite  
Il Comité Champagne prevede un raccolto quantitativamente abbondante oltre che di grande qualità.
Ripercorrendo l’andamento stagionale che ha accompagnato questa vendemmia, dall’inizio dell’anno alla fine di luglio, la stagione viticola è stata tranquilla, con pochissime gelate o grandinate e con la peronospora e l'oidio sotto controllo.
L’unico aspetto che destava qualche preoccupazione era legato alla mancanza di precipitazioni e quindi al rifornimento d’acqua dei suoli, dopo un inverno particolarmente secco. In agosto, invece, il clima si è rivelato più incerto, caldo e insolitamente umido, il che ha portato alla comparsa di focolai di botrite.
 

 
 Grappoli dal peso eccezionale, saranno selezionate le uve più sane  
«Questo clima particolare ha favorito anche il peso eccezionale dei grappoli, più di 220 grammi in media, cosa mai vista in Champagne – ha spiegato Maxime Toubart, presidente dei vigneron e copresidente del Comité Champagne. – Questi grappoli generosi ci consentiranno di selezionare solo le uve perfettamente sane.»
 

 
«In questo modo, tenuto conto dell'abbondante carico d'uva nei vigneti – ha aggiunto David Chatillon, presidente delle Maison di Champagne e copresidente del Comité Champagne – le cantine organizzeranno la raccolta in modo da garantirsi uve di elevata qualità selezionando solo i grappoli migliori.
«Tutti i produttori dovrebbero raggiungere senza difficoltà la resa disponibile, fissata in 114 quintali ad ettaro.»

Giuseppe Casagrande – [email protected]