Domenica 26 a Castel Ivano incontro con Caterina Chinnici

La figlia di Rocco Chinnici ucciso a Palermo 35 anni fa è magistrato ed europarlamentare

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Un’autobomba esplode in via Pipitone Federico, uccidendo sul colpo il giudice antimafia Rocco Chinnici, proprio davanti alla casa dove viveva con la moglie e i figli.
Insieme a lui perdono la vita altre tre persone, due componenti della sua scorta e il portiere dello stabile.
Palermo come Beirut, titolano i giornali dell’epoca. E l’Italia scopre una violenza criminale che si manifesta per la prima volta in tutto il suo orrore uccidendo un uomo simbolo, il magistrato Chinnici, ideatore del primo «pool antimafia» che aveva fatto del senso del dovere una scelta di vita, fino all’estremo sacrificio.
Domenica 26 agosto alle 18 a Castel Ivano, all’interno del cortile del castello, la rassegna «Agosto degasperiano – Solitudini» ospita la primogenita del giudice Chinnici, Caterina, magistrato, europarlamentare e autrice del libro È così lieve il tuo bacio sulla fronte, che testimonierà la solitudine dei servitori dello Stato.
 
Uomo schivo e gentile, magistrato determinato e rigoroso, Chinnici ha attraversato la storia della Sicilia, occupandosi della strage di viale Lazio e diventando Consigliere Istruttore nel 1979, dopo la morte di Cesare Terranova.
È lui a scegliere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino come uomini di punta del suo pool di magistrati e a indirizzarli nel metodo investigativo che avrebbe portato all’istruttoria del maxiprocesso, nel 1985, e poi allo storico dibattimento, lungo due anni, finito con 19 ergastoli e 2665 anni di carcere per oltre 300 mafiosi.
Con l’opera È così lieve il tuo bacio sulla fronte, pubblicata dopo decenni di silenzio, Caterina Chinnici – a sua volta giudice, a sua volta impegnata nella lotta alla mafia, a sua volta sotto scorta – sceglie di raccontare la vita «di prima», serena nonostante le difficoltà, e la vita «dopo» l’attentato.
Sceglie di raccontare come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a decidere di perdonare: l’unico modo per sentirsi degni del messaggio altissimo di un padre e un marito molto amato.
 
A Castel Ivano Caterina Chinnici porterà una lezione morale di dedizione allo Stato e alla collettività.
Un esempio per le nuove generazioni di trasmissione della memoria e dell’impegno del padre e di tutti i servitori dello Stato.
Caterina Chinnici è nata nel 1954 a Palermo, dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza a 21 anni.
È entrata in magistratura nel 1979, a soli ventiquattro anni, ed è stata il più giovane magistrato nell’ambito nazionale a essere nominato capo di un ufficio giudiziario: dal 1995 al 2009 ha ricoperto l'incarico di procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Caltanissetta e di Palermo.
Ha poi fatto parte del governo della regione Sicilia come assessore della famiglia, politiche sociali e autonomie locali.
 
Nel 2012 è stata nominata capo del dipartimento per la giustizia minorile e nel 2014 è stata eletta al Parlamento europeo.
Nel 2013 dà alle stampe È così lieve il tuo bacio sulla fronte, dove ha raccontato la vita di suo padre dentro e fuori le aule di tribunale.
L’incontro con Caterina Chinnici rientra negli appuntamenti della rassegna «Agosto degasperiano – Solitudini», il programma estivo di eventi organizzato dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi in Valsugana che propone quest’anno un viaggio alla scoperta dei tanti significati della solitudine: quella che temiamo, quella che subiamo, quella che fuggiamo, ma anche quella che invece abbracciamo per incontrare la nostra libertà e abitare la nostra interiorità.
Un percorso che trae spunto dai grandi temi dell’esperienza di Alcide De Gasperi, che è stato spesso definito «un uomo solo»: agli ospiti non viene però chiesto di parlare dello Statista, ma di testimoniare l’attualità del messaggio degasperiano aiutandoci a riflettere su quei temi che superano i piccoli eventi e abbracciano il senso profondo del vivere.