Deep Divex: a Riva del Garda l'esercitazione internazionale

Da oggi all'11 ottobre porto San Nicolò ospita l’esercitazione di immersioni su alti fondali di subacquei della Marina Militare italiana e marine straniere – Le foto

All'esercitazione partecipano i subacquei militari più preparati al mondo, appartenenti ai Paesi Nato che utilizzano i respiratori «heliox» (cioè a miscela di elio e ossigeno) Carleton «Viper» e «Cuma», tra i più avanzati oggi disponibili, che consentono di spingere l'immersione fino a 90 metri di profondità.
Nata nel 1997 e svolta ogni due anni (finora in Norvegia, Canada, Antille Olandesi e Portogallo), per la prima volta «Deep Divex» è in Italia, e per la prima volta non in mare aperto ma in acqua dolce; la scelta è legata alla particolare conformazione morfologica del lago di Garda, che rende possibile accedere a fondali di grande profondità già a pochi metri dalla costa, con la possibilità quindi di una rilevante semplificazione organizzativa e di un notevole risparmio sui costi.
La scelta di porto San Nicolò e di Riva del Garda, voluta fortemente dalla Marina Militare e supportata dall’amministrazione comunale, è stata dettata anche dall’esperienza maturata dalla Scuola Subacquei di Comsubin (Comando Subacquei e Incursori, con sede a La Spezia) che da tre anni proprio a porto San Nicolò svolge una parte della formazione dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei della Marina militare.
 
Scopo dell'esercitazione è sperimentare e affinare le procedure di successiva adozione comune di questo tipo di respiratore, addestrando congiuntamente i reparti sub internazionali in vari scenari subacquei a quote profonde, migliorando le procedure per l’impiego dei respiratori «heliox» nell’ambito delle operazioni subacquee militari, e facendo operare squadre di subacquei a quote profonde, in ambiente atipico.
I subacquei militari saranno addestrati allo svolgimento di vari compiti, in particolare di bonifica di ordigni esplosivi, di ricerca e di salvataggio.
 
In questi giorni la Marina militare italiana ha già predisposto gli scenari delle esercitazioni, collocando sul fondale di porto San Nicolò, a 40 metri di profondità (tutto perfettamente bonificato, per evitare qualsiasi ripercussione sull'ambiente), la carlinga di un elicottero con all'interno un manichino (i palombari dovranno estrarre il pilota, recuperare la scatola nera e poi recuperare l'elicottero), un'automobile con un manichino al posto di guida e il simulacro di un ordigno esplosivo nel bagagliaio (in questo caso si tratterà di estrarre l'autista, neutralizzare l'ordigno e recuperare l'auto), il simulacro di una mina da fondo (da bonificare e rimuovere), di un pezzo di sommergibile (si simulerà una situazione di difficoltà e un intervento di ventilazione attraverso l’applicazione di manichette di mandata e di scarico dell'aria), un sedile eiettabile di aereo con il manchino del pilota (entrambi da recuperare) e una grande condotta subacquea (che simula un guasto da riparare).
 
Per l'occasione, la Marina ha predisposto un programma di eventi per il pubblico: si tratta di due conferenze che si svolgono nell'ex biblioteca di viale Damiano Chiesa a partire dalle ore 20.30: lunedì 30 settembre su «Le apparecchiature presso-resistenti», a cura del capitano di fregata Gianfranco Betrò; giovedì 3 ottobre su «La conquista delle profondità», a cura dello storico Fabio Vitale.
Inoltre domenica 6 ottobre dalle 10 alle 16 a porto San Nicolò sono esposte attrezzature subacquee storiche e attuali (davanti alla sede del Gruppo Sommozzatori).