Theresia Youth Baroque Orchestra in stage a Dobbiaco
Si esibirà in concerto a Dobbiaco il 21 agosto e a Bolzano il 22 agosto
Theresia Youth Baroque Orchestra nel mese di agosto sarà in stage residenziale a Dobbiaco e terrà due concerti a Dobbiaco e Bolzano: per il tradizionale stage estivo, l'orchestra - frutto del progetto di mecenatismo culturale privato «Theresia» torna ad esibirsi come di consueto nel cartellone del Bolzano Festival Bozen, storico partner, e aggiunge un tassello alla sua attività con la residenza a Dobbiaco.
A partire dal 16 agosto l'orchestra lavorerà «in residence» presso il Centro Culturale di Dobbiaco, dove si esibirà in concerto il 21 agosto (ore 20.30), mentre il 22 agosto sarà ospite del prestigioso Bolzano Festival Bozen (ore 21, Chiesa dei Domenicani).
L'orchestra lavorerà con la violinista e direttrice Chiara Banchini, storica fondatrice dell'Ensemble 415, punto di riferimento per quanti vogliano affrontare il repertorio barocco e classico su strumenti originali.
Quella dello stage di agosto è la seconda collaborazione di Theresia con Chiara Banchini, che ha già diretto l'orchestra lo scorso ottobre a Lodi e Milano.
Solisti a fianco dell'orchestra saranno il fortepianista Assen Boyadjiev e la clavicembalista Olga Pashchenko.
Il programma: il Settecento di c.p. e. Bach e Boccherini
Il programma proposto è interamente dedicato a due tra i più importanti compositori di fine Settecento: Carl Philipp Emanuel Bach e Luigi Boccherini.
Spiega il direttore artistico Mario Martinoli: «Si tratta di due autori spesso considerati minori sia dalla storiografia musicale sia dagli interpreti, ma che nonostante un relativo isolamento hanno avuto molta influenza, in ambiti differenti, sui compositori della generazione successiva.
«La breve sinfonia in sol maggiore Wq180 che apre il concerto fu scritta da Bach a Zittau nel 1758. Costituisce un esempio assai ben riuscito del sinfonismo di Bach, dove si fondono con maestria elementi strutturali – i tre movimenti tra loro collegati e da eseguire senza interruzione – ed esigenze narrative, evidenziate dalla natura marcatamente empfindsam del discorso musicale.»
«Il concerto in mi bemolle maggiore Wq47 è l’ultima composizione strumentale scritta da Carl Philipp Emanuel Bach a 74 anni nell’anno della sua morte (1788).
Questo concerto è senza dubbio il più celebre esempio di opera scritta per cembalo e fortepiano, due strumenti che, nella ricezione moderna, appaiono tra loro concorrenti e cronologicamente separati, ma che in realtà hanno convissuto nelle sale da concerto fino agli inizi dell’Ottocento: lo stesso Mozart eseguiva i suoi concerti al cembalo ancora a metà degli anni ’80 e, negli stessi anni, era prassi consueta eseguire un’opera sull’uno o sull’altro strumento, indifferentemente.
«Il tipo di scrittura adottato da Bach per questo concerto ne è la dimostrazione: il linguaggio musicale scelto per i due strumenti è il medesimo, il fortepiano ed il clavicembalo dialogano utilizzando le stesse forme e le stesse strutture, senza discostarsi da un fil rouge che privilegia il discorso musicale, lasciando volutamente irrisolto il dualismo tra cembalo e fortepiano e mantenendolo in secondo piano.»
«Il tardo sinfonismo di Boccherini è ben rappresentato dalla breve Ouverture in re maggiore (1790), una delle sue opere orchestrali più famose, e dalla meravigliosa Sinfonia numero 27 in re maggiore G520, scritta per il Re di Prussia Federico Guglielmo II nel 1789. Un’opera, quest’ultima, di grande interesse e dai contenuti strutturali e narrativi moderni e sperimentali, soprattutto nel Presto finale, che curiosamente ritroveremo dieci anni dopo nelle prime opere sinfoniche di Beethoven. Una composizione assai vicina ad una concezione sinfonica già avanzata e certamente paragonabile al coevo sinfonismo viennese di Mozart e Haydn.»
Chiara Banchini
Chiara Banchini, nata a Lugano, è una delle massime figure della sua specialità; termina i suoi studi con un premio di Virtuosismo al Conservatorio di Ginevra e si perfeziona con Sandor Vegh.
Si dedica per qualche anno alla creazione d’opere contemporanee come componente dell’Ensemble Contrechamps. Il suo incontro con Harnoncourt e Sigiswald Kuijken la porta ad appassionarsi all’esecuzione della musica del XVII e XVIII secolo con strumenti originali.
Ottiene il diploma di solista di violino barocco al Conservatorio dell’Aja ed è invitata a far parte di gruppi come La Petite Bande, Hesperion XX, La Chapelle Royale, iniziando una carriera internazionale di solista.
Dopo aver insegnato al Centre de Musique Ancienne di Ginevra, Chiara Banchini diventa titolare della cattedra di violino barocco alla Schola Cantorum di Basilea; corsi d’interpretazione in diversi paesi d’Europa, Australia e USA completano la sua attività pedagogica.
Nel 1981 fonda l’Ensemble 415 che deve il suo nome al diapason più comunemente usato nel XVIII secolo e che sarà considerato come uno dei gruppi più prestigiosi per il repertorio sei-settecentesco.
Chiara Banchini, oltre ad avere fondato e diretto il suo ensemble, ha eseguito e inciso numerose musiche cameristiche: le ultime incisioni dedicate alle sonate per violino solo di G. Tartini e all’integrale delle sonate di J. S. Bach con cembalo concertato, hanno ottenuto un Diapason d’or.
L’8 gennaio 2011 Chiara Banchini si congeda dall’Ensemble 415 e dall’insegnamento alla Schola Cantorum con un «Grand Concert d’adieu», dedicandosi in seguito a nuovi progetti musicali: dirige regolarmente orchestre da camera che vogliono familiarizzarsi con il repertorio barocco e classico (Durban, Adelaide, Stoccolma, Barcellona, Berna); è invitata a far parte di giurie di concorsi internazionali, tra i quali il prestigioso Premio Bonporti, di cui è stata presidente di giuria; nel 2014 ha diretto la Theresia Youth Baroque Orchestra in occasione di uno speciale progetto di formazione orchestrale dedicato alle opere di Luigi Boccherini e Joseph Haydn.
Una discografia importante testimonia la ricchezza delle sue attività musicali, coronate dai massimi riconoscimenti della critica.