Lessinia 20, alle origini del Film Festival della Lessinia

Due serate di proiezioni a Cerro Veronese, mercoledì 20 e giovedì 21 agosto, anticipano con una retrospettiva la ventesima edizione della rassegna

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Per festeggiare i vent'anni, con la retrospettiva «Lessinia 20», guarda alle proprie origini il Film Festival della Lessinia. Sono due le serate di proiezioni a Cerro Veronese, mercoledì 20 e giovedì 21 agosto, del meglio della rassegna cinematografica scaligera in quello che fu il Teatro dei primi passi, dal 1995 al 2006.
Un primo «assaggio» dell'edizione 2014 che prende il via sabato 23 agosto al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova preceduta, venerdì 22 agosto, da un'anteprima teatrale con il giornalista viaggiatore Davide Sapienza in uno spettacolo su Jack London.
 
 83 FILM DA 34 PAESI
Sono 83 quest'anno le opere cinematografiche nelle sezioni Concorso, Altre Montagne, FFDL+ Bambini e Ragazzi, Eventi Speciali.
Arrivano da 34 Paesi, di ogni continente, in un programma che esplora cinematografie emergenti e poco frequentate come quelle di Nepal, Armenia, Kazakistan, Corea del Sud, Sud Africa.
E ancora: Sudamerica, Russia, Cina, Canada, Usa; Europa, dove spiccano le produzioni scandinave, in particolare dalla Norvegia.
Coordinate geografiche che raccontano la strada affrontata, in due decenni, dalla rassegna nata dall'idea del regista Mario Pigozzi il quale suggerì a Piero Piazzola, allora presidente del Curatorium Cimbricum Veronense, di dar vita al Film Festival della Lessinia.
Nel 1995, Alessandro Anderloni fu chiamato a presentare la cerimonia di premiazione della prima edizione.
L’anno successivo, a Erbezzo, Ugo Brusaporco ebbe l’intuizione e il coraggio di aprire il Festival ai parchi naturali.
A Cerro fu affidata la direzione artistica ad Anderloni a cui si affiancò Giancarlo Corradi che ancora oggi guida l’organizzazione.
Con il nuovo presidente del Curatorium, Vito Massalongo, la rassegna si trasferì a Bosco mantenendo un'identità precisa: l’apertura alle lingue e culture minoritarie delle Alpi, la perentoria esclusione dal regolamento di sport e alpinismo, la consapevolezza dell’importanza della ricerca internazionale.
 
 IL MEGLIO DEL FESTIVAL
Le tappe di questo cammino sono scandite da 19 film proposti nella retrospettiva «Lessinia 20»: un'opera per ognuna delle edizioni di rassegna in una serie imperdibile di proiezioni che, anno dopo anno, hanno fatto la storia del Festival.
Le migliori pellicole che, al di là dei riconoscimenti ricevuti, restano nel ricordo e nell’immaginario collettivo: premiati o ignorati, in concorso o fuori concorso, raccontano storie che a distanza di anni gli spettatori affezionati ricordano, i critici assidui esaltano, gli organizzatori considerano come spartiacque.
 


Mercoledì 20 agosto (alle 21) il grande schermo del Teatro di Cerro si riaccende con la visione di Eppur son stelle nella cenere.
Opera dell'allora giovane regista non professionista Massimo Maimeri il quale nel 1995 conquistò la giuria con la commozione ancor prima che con la tecnica.
A seguire il cortometraggio di Carlo Malacchini Una macchina ad acqua a descrivere una giornata trascorsa con una famiglia della Lessinia.
E Caserando di Claudio Redolf che segnò l'apertura del Festival dalle terre alte veronesi alle altre regioni alpine.
Del 1999 viene presentata una vicenda ambientata a Cerro al tempo della Seconda Guerra Mondiale: lo scambio di lettere tra la madre e il figlio militare, prigioniero in Germania.
È Fregole di Nerina Poggese: omaggio al paese dove il Festival per dieci anni crebbe per diventare uno dei principali appuntamenti dedicati al cinema di montagna in Italia.
Quinta proiezione è Lessinia, inverni lontani di Giorgio Pirana, in cui le voci degli abitanti della Lessinia descrivono la stagione più dura dell'anno, nella prima metà del Novecento.
 
Giovedì 21 agosto (alle 21) la retrospettiva prosegue con il cortometraggio Ripòsino in pace di Fredo Valla.
Racconto della poesia e solitudine in una giornata di neve a Ostana, paesino di appena quindici abitanti a 1300 metri di quota, nell'alta Valle del Po.
A seguire, L’è uscìa dello svizzero Urs Frey, da annoverare tra i migliori film proposti in Lessinia.
Quindi Arriverà il sole, cortometraggio dei registi più presenti al Festival: Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino le cui telecamere si sono soffermate sulla gente di Argentera, nella valle Stura sulle Alpi occidentali, alle prese con l'esondazione del fiume.
La serata di proiezioni si chiude con Il guardiano dei segni di Renato Morelli.
È la vicenda di Gianluigi Rocca: pittore, pastore, poeta, etnografo che da una baita della Val Rendena fnisce all'Accademia di Brera a insegnare disegno.
Da Cerro, la retrospettiva si sposta a Bosco e continua in altre serate di proiezioni, alle 21, nella Sala Olimpica del Teatro Vittoria.
 
La rassegna, organizzata dall’Associazione Film Festival della Lessinia con la direzione artistica di Alessandro Anderloni, è sostenuta dalla Cantina Bertani, dalla Cassa Rurale Bassa Vallagarina e dalla Fondazione Cariverona.
Partner e sostenitori istituzionali sono il Comune di Bosco Chiesanuova, la Regione Veneto, la Comunità Montana della Lessinia, la Camera di Commercio di Verona.
 
Il Film Festival è inserito nel calendario di Provincia in Festival organizzato dall’Assessorato alla Cultura, Identità Veneta, Manifestazioni Locali per il Tempo Libero, Beni Ambientali.
Partner organizzativo è il Consorzio Monte Veronese DOP.
Ingresso alle proiezioni 5 euro, 3 euro ridotto bambini (fno a 14 anni). Abbonamento, con posto numerato, a tutte le proiezioni: 50 euro.
Spettacolo di anteprima: 8 euro.
Prevendita al Teatro Vittoria – in Piazza G. Marconi a Bosco Chiesanuova di Verona – fno al 21 agosto, dalle 10.30 alle 12.30.
Dal 22 al 31 agosto, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 23. Telefono 045 7050789. Email: [email protected]
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