A Ledro e Vallarsa due nuove strutture per le case di riposo
Contribuiranno a mantenere le case di riposo Covid-free e a garantire le visite dei parenti, per il benessere degli anziani: un’attenzione a chi è più fragile

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Medici con l’Africa Cuamm ha presentato oggi a Ledro e Vallarsa le nuove strutture allestite per supportare le locali case di riposo, permettendo le visite dei parenti sia a Ledro che in Vallarsa e nuovi spogliatoi per gli operatori sanitari in Vallarsa.
I nuovi spazi, donati grazie al sostegno del governo americano attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), contribuiranno a tenere sotto controllo gli effetti dell’epidemia di Covid-19.
L’obiettivo è mantenere le case di riposo Covid-free, senza far venir meno le visite e il conforto morale agli anziani ospiti.
Le strutture sono state inaugurate con due diversi eventi in Vallarsa e Ledro. Massimo Giordani, direttore generale dell’Unione Provinciale Istituzioni Per l'Assistenza (UPIPA) di Trento, era presente ad entrambe le cerimonie, insieme a don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, e Andrea Atzori, responsabile del progetto IRC-19, che ha finanziato le costruzioni. In Vallarsa, alle 10.00, Luca Costa, sindaco del paese, era presente insieme a Giulia Stoffella e Michela Plazzer, rispettivamente presidente e direttrice della casa di riposo don Giuseppe Cumer.
A Ledro alle 13.00 sono intervenuti Marisa Dubini e Roberto Povoli, rispettivamente presidente e direttore della casa di riposo Giacomo Cis.
LEDRO: UNA CASETTA PER LE VISITE AGLI ANZIANI
Il nuovo spazio allestito a Ledro permetterà ai famigliari di continuare a visitare i parenti ospiti della casa di riposo anche durante i mesi invernali.
Unito al corpo principale della struttura, il nuovo prefabbricato in legno presenta un accesso separato ed è fornito di un pannello in plexiglass per garantire la sicurezza degli ospiti della casa di riposo, evitando la trasmissione del virus.
Considerata la fragilità degli ospiti, le visite dei famigliari sono state proibite in molte case di riposo tra marzo e maggio, con importanti conseguenze per il benessere psicologico sia degli ospiti sia dei familiari.
La nuova struttura di Ledro permetterà di risolvere il problema anche nei mesi invernali.
VALLARSA: SPOGLIATOIO E SPAZIO VISITE PER UNA STRUTTURA COVID-FREE
La casa di riposo di Vallarsa ha espresso il bisogno di un nuovo spogliatoio per lo staff, per poter continuare a mantenere la struttura Covid-free, non mescolando oggetti e abiti personali con quelli utilizzati in struttura.
Negli ultimi mesi lo staff ha usato per questo scopo una tenda allestita nel cortile della casa di riposo, ma con l’arrivo dell’inverno il nuovo prefabbricato garantirà uno spazio più confortevole per lo staff sanitario.
Sempre in Vallarsa, nell’ambito dello stesso progetto, un porticato esterno è stato riorganizzato e attrezzato con vetri e porte finestre per poter accogliere le visite dei parenti anche in inverno, rispettando le norme di sicurezza.
Il sindaco Luca Costa ha ringraziato per il supporto che è un intervento concreto, economico, ma anche umano e spirituale.
«Grazie alla cura e alla tenuta dei rapporti umani usciremo da questa emergenza sanitaria.»
La presidente del’Apsp Don Giuseppe Cumer, Giulia Stoffella, ha spiegato: «Siamo la casa di riposo più piccola del Trentino coi nostri 38 posti. Anche per questo ci viene riconosciuto un clima familiare e le persone si sentono davvero a casa loro.
«Molto dobbiamo al nostro personale, sempre affidabile ma soprattutto capace di coltivare le relazioni. In questo delicato momento stanno dando davvero il massimo.»
La direttrice Michela Plazzer: «Abbiamo realizzato una veranda ponendo dei serramenti. La pandemia ci ha costretti a compartimentare alcune aree e questo nuovo spazio consente di effettuare le visite coi parenti.
È luminoso e riscaldato, si accede su appuntamento e consente di non far entrare i familiari all’interno degli altri spazi.
Purtroppo, da lunedì scorso abbiamo dovuto sospendere le visite a causa di una temporanea carenza di personale: abbiamo dato priorità all’assistenza agli ospiti. L’altra struttura realizzata è la casetta spogliatoio nel cortile.
Questo consente di far cambiare gli operatori sanitari fuori dalla casa di riposo e di farli entrare da un accesso dedicato che, nell’ambito della stessa donazione, sarà attrezzato con una porta automatica. Il personale amministrativo accede invece, come di consueto, dalla porta principale affacciata sulla strada.
Massimo Giordani di Upipa: «Sì la casa di riposo più piccola del Trentino, ma sempre esempio di qualità e attenzione al benessere degli anziani, tanto che spesso la citiamo come uno degli esempi più avanzati sul nostro territorio».
«Durante il momento di presentazione si è accennato anche al forte legame della Vallarsa con l’Africa, in particolare grazie all’associazione Il Tucul, da sempre attiva in Eritrea, e anche per la presenza di un gruppo si suore cappuccine in frazione Parrocchia, spesso impegnate come volontarie proprio in casa di riposo e ora di supporto al centro prelievi».
«Questa pandemia – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – ci ricorda che dobbiamo prenderci cura dei più deboli, perché sono loro i più esposti.
«In Africa lo facciamo da sempre, concentrandoci in particolare sulla salute di mamme e bambini. In Italia abbiamo visto che sono proprio gli anziani ad avere più bisogno di attenzione.
«Per questo, spinti anche dai suggerimenti dei nostri medici rientrati dall’Africa e attivi in tutto il territorio nazionale e anche qui in Trentino, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto anche per le case di riposo.»
«Queste due nuove strutture – spiega Andrea Atzori, responsabile del progetto Italian Response to Covid-19 – fanno parte di un progetto più ampio che vuole rendere le strutture sanitarie e le comunità più resilienti e formare i professionisti sanitari in Italia.
«Stiamo vedendo quanto l’esperienza accumulata in molti anni di lavoro nelle epidemie in Africa oggi sia fondamentale anche in Italia.
Siamo felici di poter portare il nostro contributo qui in Trentino grazie al coinvolgimento dei nostri volontari e anche al governo degli Stati Uniti, che sta supportando diverse iniziative in Italia, con l’obiettivo di ridurre l’impatto dell’epidemia di Covid-19.»
USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale), che finanzia IRC19, è la più importante organizzazione per lo sviluppo del governo americano, attiva in più di cento paesi.